Marzo, fanciullo dal lungo sbadiglio, i

Marzo, fanciullo dal lungo sbadiglio, i tuoi capricci incantevoli come risa dopo le lacrime sono trastulli di nuvole e sole. Col tuo fresco fiato che sa di viole appanni il verde novizio dei colli, l’impiumo leggero degli alberi, per poi rischiararli improvviso.
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