Frasi sull'Oggettività
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Frasi sull'Oggettività di Aristotele, Immanuel Kant, Sigmund Freud, Vasco Rossi
Vero e falso sono attributi del discorso, non delle cose. E laddove non c'è discorso non c'è nemmeno verità o falsità.
Nessun artista crede alla verità oggettiva, cioè reale in sé, del mondo che rappresenta. Ma si potrebbe dire che questa verità oggettiva, non solo per l'artista, non esiste per nessuno.
Tutto ciò che esiste per la conoscenza, - adunque questo mondo intero, - è solamente oggetto in rapporto al soggetto, intuizione di chi intuisce; in una parola, rappresentazione.
Non c’è nulla di meno oggettivo della memoria personale, che si scolpisce e si modifica sempre alla luce di dove uno si trova nel momento in cui decide di ricordare.
Ogni qualvolta si parla di oggettività un quanto si uccide. Aiutaci a preservarli: pensa prima di parlare.
Le cose si alterano per il peggio spontaneamente, se non vengono alterate appositamente per il meglio.
Se l'imperfetto viene definito come un male, allora ogni cosa diviene un male, perché ogni cosa è imperfetta.
Gli oggetti inanimati sono classificati scientificamente in tre categorie principali: quelli che non funzionano, quelli che si rompono, e quelli che vengono persi.
L'irrazionalità di una cosa non è una prova contro la sua esistenza, ma piuttosto una sua condizione.
Sono d’argento e rigoroso. Non ho preconcetti.Quello che vedo lo ingoio all’istantecosì com’è, non velato d’amore o da avversione.
Non cerchiamo più le cause di un evento nella natura di un singolo oggetto, ma nella relazione che si instaura tra questo oggetto e l'ambiente che lo circonda.
Un oggetto ed il suo significato non sono separati, anche se siamo abituati a pensare il primo come entità fisica ed il secondo come entità mentale.
Non è possibile argomentare a favore della storicità di un testo, sacro o profano che sia, sulla base di una sua supposta concordanza con fatti oggettivi.
C’è un destino uguale, perché è astratto, per gli uomini e per le cose – una designazione ugualmente indifferente nell’algebra del mistero.
L'esse delle cose è un percipi, e non è possibile che esse possano avere una qualunque esistenza fuori dalle menti o dalle cose pensanti che le percepiscono.
È chiaro, dunque, che occorre acquistare la scienza delle cause prime: infatti diciamo di conoscere una cosa quando riteniamo di conoscerne la causa prima.
L’oggettività, in sede operativa, dev’essere definita come trattamento onesto dei dati, non come assenza di preferenze.