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Frasi sull’empatia

Le frasi sull'empatia rappresentano un importante strumento per la comprensione delle persone, delle situazioni e dei loro bisogni. L'empatia ci aiuta a metterci nei panni degli altri e a capire come si sentono. Ci consente di essere più in sintonia con le persone che ci circondano e di connetterci in modo più profondo.
Frasi sull’empatia di Dalai Lama

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Se vuoi che gli altri siano felici, pratica la compassione. Se vuoi essere felice tu, pratica la compassione.



Ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui non sai nulla. Sii gentile. Sempre




Prima di criticare qualcuno, cammina per un miglio nelle sue scarpe


Le frasi sull’empatia possono avere un grande impatto sulla nostra vita quotidiana: esse cambiano il modo in cui interagiamo con le persone intorno a noi, dando loro l’opportunità di sentirsi apprezzati ed ascoltati. Imparare ad essere empatiche cambierà radicalmente la tua vita: sarai una persona migliore e più consapevole del mondo che ti circonda.



Se volete ottenere l’illuminazione, non dovete studiare innumerevoli insegnamenti. Approfonditene solo uno. Quale? La grande compassione. Chiunque abbia grande compassione, possiede tutte le qualità del Buddha nel palmo della propria mano.


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Tutto quello che volevo era raggiungere e toccare un altro essere umano, non solo con le mie mani, ma con il mio cuore.




Tutti gli usignoli si capiscono l’un l’altro, ma noi uomini, riusciremo mai a capirci l’un l’altro?



Io chiamo religioso colui che comprende la sofferenza degli altri.



Il più antico sentimento dell’animo umano non è la paura bensì l’empatia. Provo dolore per il tuo dolore. È una benedizione e una maledizione allo stesso tempo.



Non sapevo bene che cosa dirgli. Mi sentivo molto maldestro. Non sapevo bene come toccarlo, come raggiungerlo…Il paese delle lacrime è così misterioso.



Io non chiedo al ferito come si senta, io divento il ferito




La più alta espressione dell’empatia è nell’accettare e non giudicare.



Vedere con gli occhi di un altro, ascoltare con le orecchie di un altro, e sentire con il cuore di un altro.



Non è tanto il viaggio che è importante; è il modo in cui trattiamo coloro che incontriamo e coloro che ci circondano, lungo la strada.



Se ciò che io dico risuona in te, è semplicemente perché siamo entrambi rami di uno stesso albero.




Basta guardare qualcuno in faccia un po’ di più, per avere la sensazione alla fine di guardarti in uno specchio.



Troppo spesso sottovalutiamo il potere di un tocco, un sorriso, una parola gentile, un orecchio in ascolto, un complimento sincero, o il più piccolo atto di cura, che hanno tutti il potenziale per trasformare una vita intorno.



Il grande dono di noi esseri umani è che abbiamo il potere dell’empatia, tutti noi possiamo percepire un misterioso legame che ci unisce.



Credo che l’empatia sia la qualità più essenziale di una civiltà.


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La gente proprio non riesce a mettersi nei panni degli altri e provare un po’ di empatia. E’ più empatica la mia pianta grassa.



Se sei in conflitto con un’altra persona, la prima cosa che dovresti fare è cercare di capirla a fondo. Guardare in profondità ti farà vedere la sua sofferenza e allora non avrai più voglia di farle del male, di punirla o di farla soffrire, ma accetterai così com’è e cercherai di aiutarla. E’ così che la comprensione contribuisce a rendere possibile l’amore. A sua volta l’amore aiuta la comprensione ad approfondirsi: quando provi simpatia o affetto per qualcuno, sei in una posizione per capirlo o capirla. Se invece non hai alcuna empatia per quella persona, se non l’accetti, non avrai alcuna possibilità di capirla.



Tra il clamore della folla ce ne stiamo io e te, felici di essere insieme, parlando senza dire nemmeno una parola.



Comprendere non vuol dire tanto sentire con tutti quelli che sentono, ma soffrire con tutti quelli che soffrono.



Non c’è nulla di più pesante della compassione. Nemmeno il nostro proprio dolore è così pesante come un dolore che si prova con un altro, verso un altro, al posto di un altro, moltiplicato dall’immaginazione, prolungato in centinaia di echi.



Se potessimo leggere la storia segreta dei nostri nemici, noi troveremmo nella vita di ciascuno dispiaceri e sofferenze tali da disarmare tutta la nostra ostilità.



Dobbiamo imparare a considerare le persone meno alla luce di ciò che fanno o dimenticano di fare, e più alla luce di ciò che soffrono.



Per ogni uomo che muore nel mondo, qualcosa muore anche in noi. Per ogni persona che soffre, una certa sofferenza affiora in noi. Per ogni bambino che nasce, scaturiscono in noi nuove facoltà potenziali. Siamo tutti eguali a ogni altro, incondizionatamente.



L’empatia cognitiva e quella emotiva ci permettono di comprendere ciò che le altre persone stanno provando e di entrare in sintonia con i loro stati d’animo, ma ciò non ci conduce necessariamente a provare un senso di solidarietà nei loro confronti o a preoccuparci del loro benessere. La terza varietà di empatia, la preoccupazione empatica, si spinge oltre, portandoci a interessarci degli altri, a mobilitarci per aiutarli se hanno bisogno.



Chi non è in grado di fare qualche cosa per gli altri, ha almeno il dovere di partecipare alle sofferenze altrui senza ulteriori commenti.



Non esiste un atto di gentilezza minuscolo. Ogni atto compassionevole rende grande il mondo.



Quanto più siamo infelici, tanto più profondamente sentiamo l’infelicità degli altri; il sentimento non si frantuma, ma si concentra.



L’interesse che alcune persone dimostrano nei nostri problemi è, molto spesso, solidarietà ed empatia. Molto più spesso, invece, è desiderio di far pettegolezzo.



La coscienza empatica si fonda sulla consapevolezza che gli altri, come noi, sono esseri unici e mortali. Se empatizziamo con un altro è perché riconosciamo la sua natura fragile e finita, la sua vulnerabilità e la sua sola e unica vita.



Questo è uno dei maggiori sostegni dell’esistenza umana: trovare risonanza emotiva in altri uomini ai quali si è affezionati e la cui presenza suscita un caldo sentimento di appartenenza. Questa reciproca conferma mediante i sentimenti, la risonanza emotiva tra due o più persone, ha un ruolo centrale nel conferire un significato e un senso di appagamento all’esistenza.



La compassione e l’empatia per il più piccolo degli animali è una delle più nobili virtù che un uomo possa ricevere in dono.



L’empatia si sarebbe sviluppata perché mettersi nei panni dell’altro per sapere cosa pensa e come reagirebbe costituisce un importante fattore di sopravvivenza in un mondo in cui l’uomo è in continua competizione con gli altri uomini.



Mettiti sempre nei panni degli altri. Se ti senti stretto, probabilmente anche loro si sentono così.



L’empatia è un processo che ci consente di «metterci nei panni dell’altro» per capire veramente, oltre al contenuto formale del messaggio, il suo stato d’animo e i suoi sentimenti. L’empatia facilita la comprensione del significato personale, soggettivo delle parole dell’altro, più che il loro contenuto logico- formale. Essa costituisce un particolare modo di comunicare nel quale il ricevente mette in secondo piano la propria maniera di sperimentare la realtà per cercare di lasciare risuonare in se stesso le esperienze e percezioni dell’interlocutore.



Quando noi consideriamo una realtà animata animale o umana da un punto di vista o da uno schema di riferimento puramente esterno, senza sforzarci di capirla dall’interno per via empatica, noi la riduciamo allo stato di oggetto



Non riesco a sentirmi solidale con la sofferenza. É troppo brutta, troppo orribile e troppo deprimente. C’è qualcosa di terribilmente morboso nella compassione che oggi si prova per la sofferenza. Si dovrebbe provare simpatia per il colore, la bellezza, la gioia di vivere. Quanto meno si parla dei mali della vita, tanto meglio è.



Posso simpatizzare con i dolori della gente, ma non con i suoi piaceri. C’è qualcosa di stranamente noioso nella felicità altrui.