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Frasi di Marcel Proust

Frases de Marcel Proust

È stato uno scrittore, saggista e critico letterario francese.

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  • Viviamo, di solito, con il nostro essere ridotto al minimo; la maggior parte delle nostre facoltà resta addormentata, riposando sull'abitudine, che sa quel che c'è da fare e non ha bisogno di loro.


  • L'abitudine fa lo stile dello scrittore, così come fa il carattere dell'uomo.


  • Vedevo d'improvviso una nuova faccia dell'Abitudine. Fino a quel momento l'avevo considerata soprattutto come un potere distruttivo che sopprime l'originalità e addirittura la coscienza delle percezioni; ora la vedevo come una divinità temibile, così inchiodata a noi, con il suo viso insignificante così confitto nel nostro cuore che si stacca da noi, se ci volge le spalle, questa divinità che quasi non distinguevamo ci infligge sofferenze più terribili di qualsiasi altra e allora diventa crudele come la morte.


  • L'abitudine! Ordinatrice abile ma assai lenta, che comincia col lasciar soffrire il nostro spirito per settimane in un'installazione provvisoria; ma che, nonostante tutto, esso è ben fortunato d'incontrare, giacché senza l'abitudine e limitato ai suoi soli mezzi sarebbe impotente a renderci abitabile una stanza.


  • In amore è più facile rinunciare a un sentimento che perdere un'abitudine.


  • Nella patologia nervosa, un medico che non dice troppe stupidaggini è un malato guarito per metà.


  • Più della psicologia stessa, la sofferenza la sa lunga in materia di psicologia.


  • La malattia è il dottore a cui si dà più ascolto. Alla gentilezza ed alla saggezza noi facciamo soltanto delle promesse; al dolore, noi obbediamo.


  • Il vero viaggio di scoperta non consiste nel trovare nuovi territori, ma nel possedere altri occhi


  • Ogni bacio chiama un altro bacio. Ah! nei primi tempi di un amore i baci nascono con tanta naturalezza!


  • Non voglio essere libero dai pericoli, voglio solo il coraggio di affrontarli.


  • L’idea che si morirà è più crudele del morire, ma meno dell’idea che un altro sia morto.


  • La saggezza è un punto di vista sulle cose.


  • Più tardi si vedono le cose in modo più pratico, pienamente conforme con il resto della società, ma l’adolescenza è il solo tempo in cui si sia imparato qualcosa.


  • Una donna che amiamo raramente basta a tutti i nostri bisogni, e la inganniamo con una donna che non amiamo.


  • I sogni, beninteso, non sono realizzabili, lo sappiamo; non ne faremmo forse senza il desiderio, e invece è utile farne per vederli fallire e perché il loro fallimento ci serva d’insegnamento.


  • C’è una cosa dotata di una capacità d’esasperare, che una persona non raggiungerà mai: un pianoforte.


  • Il ricordo delle cose passate non è necessariamente il ricordo delle cose come erano.


  • L’estate non si caratterizza meno per le sue mosche e zanzare che per le sue rose e le sue notti stellate.


  • È sempre in uno stato d’animo non destinato a durare che si prendono risoluzioni definitive.


  • Il genio artistico agisce come quelle temperature estremamente elevate che hanno il potere di dissociare le combinazioni di atomi e di raggrupparli in un ordine assolutamente contrario, rispondente a tutt’altro tipo.


  • La generosità non è spesso che l’aspetto interore che prendono i nostri sentimenti egoistici quando non li abbiamo ancora nominati e classificati.


  • Si è l’uomo della propria idea; ci sono assai meno idee che uomini, e così tutti gli uomini della stessa idea si somigliano.


  • Il tempo di cui disponiamo ogni giorno è elastico: le passioni che proviamo lo dilatano, quelle che ispirano lo restringono, e l’abitudine lo riempie.


  • Si diventa morali non appena si è infelici.


  • La nobiltà o il denaro sono soltanto lo zero che moltiplica il valore.


  • L’istinto detta il dovere e l’intelligenza fornisce i pretesti per eluderlo.


  • L’amore, nell’ansia dolorosa come nel desiderio felice, è desiderio d’un tutto. Non nasce, non sussiste se non resta almeno una parte da conquistare. Si ama soltanto ciò che non si possiede per intero.


  • Siamo tutti costretti, per rendere sopportabile la realtà, a coltivare in noi qualche piccola pazzia.


  • Tutte le cose più grandi che conosciamo ci sono venute dai nevrotici. Sono loro e solo loro che hanno fondato religioni e hanno creato magnifiche opere d’arte. Mai il mondo sarà conscio di quanto deve loro, e nemmeno di quanto essi abbiano sofferto per poter elargire i loro doni.


  • È stato detto che la bellezza è una promessa di felicità. Inversamente, la possibilità del piacere può essere un principio di bellezza.


  • Credere che l’amicizia esista è come credere che i mobili abbiano un’anima.


  • Dell’universo abbiamo solo visioni informi, frammentate, che completiamo con associazioni di idee arbitrarie, creatrici di suggestioni pericolose.


  • Il desiderio fa fiorire ogni cosa; il possesso rende tutto logoro e sbiadito.


  • I tre quarti delle malattie delle persone intelligenti provengono dalla loro intelligenza.


  • Il bambino chiama la mamma e domanda: “da dove sono venuto? dove mi hai raccolto?”. la mamma ascolta, piange e sorride mentre stringe al petto il suo bambino. “eri un desiderio dentro al cuore”.


  • L’idea che da tempo ci siamo fatti di una persona ci tappa occhi e orecchie.


  • Cessando di essere pazzo, diventò stupido.


  • Tutto il tempo ch’ero lontano da [lei], avevo bisogno di vederla, perché, cercando incessantemente di rappresentarmi l’immagine sua, infine non vi riuscivo più, e non sapevo più con precisione a che cosa corrispondesse il mio amore.


  • I veri libri devono essere figli non della luce e delle chiacchiere ma dell’oscurità e del silenzio.