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Frasi di Karl Marx

Frases de Karl Marx

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  • Il comunismo abolisce le verità eterne, abolisce la religione, la morale, invece di trasformarle.


  • L'abolizione della religione come felicità illusoria del popolo è necessaria per la sua felicitàreale.


  • La religione non è che un sole illusorio, che si muove attorno all'uomo finché questi non giunge a muoversi attorno a se stesso.


  • Fra due diritti uguali chi decide? la Forza.


  • Sulla soglia della scienza, come sulla porta dell'inferno, si deve porre questo ammonimento: Qui si convien lasciare ogni sospetto. Ogni viltà convien che qui sia morta.


  • Leggi, morale, religione sono per il proletario altrettanti pregiudizi borghesi, dietro i quali si nascondono altrettanti interessiborghesi.


  • Quanto più la classe dominante è capace di assorbire gli elementi migliori della classe oppressa, tanto più solido e pericoloso è il suo dominio.


  • Vai via, vai via! Le ultime parole sono per gli idioti che non hanno detto abbastanza!


  • L'abolizione della religione come felicità illusoria del popolo è necessaria per la sua felicitàreale.


  • La religione non è che un sole illusorio, che si muove attorno all'uomo finché questi non giunge a muoversi attorno a se stesso.


  • Il poterepoliticomoderno è solo un comitato che amministra gli affari comuni dell’intera classe borghese.


  • La borghesia dà, storicamente, alla famiglia il carattere della famigliaborghese, dove l'elemento connettivo è la noia e il denaro.


  • Quel che contraddistingue il comunismo non è l'abolizione della proprietà in generale, bensì l'abolizione della proprietàborghese.


  • Le classi dominanti tremino al pensiero d'una rivoluzionecomunista. I proletari non hanno da perdervi che le loro catene. Hanno un mondo da guadagnare.


  • La borghesia moderna è essa stessa il risultato di un lungo processo di sviluppo, di una serie di rivolgimenti nei modi di produzione e di traffico.


  • Il comunismo non toglie a nessuno il potere di appropriarsi dei prodotti sociali; toglie soltanto il potere di soggiogare il lavoro altrui mediante questa appropriazione.


  • Non è la coscienza che determina la vita, ma la vita che determina la coscienza.


  • La coscienza non può mai essere qualche cosa di diverso dall’essere cosciente, e l’essere degli uomini è il processo reale della loro vita.


  • La necessità di rinunciare alle illusioni sulla sua condizione è la necessità di rinunciare a una condizione che ha bisogno di illusioni. La critica non ha strappato i fiori immaginari dalla catena perché l'uomo continui a trascinarla triste e spoglia, ma perché la getti via e colga il fiore vivo.


  • È anzitutto compito della filosofia. operante al servizio della storia, di smascherare l'alienazione che l'uomo fa di se stesso nelle sue forme profane, dopo che la forma sacra dell'umana alienazione di se stesso è stata smascherata. La critica del Cielo si trasforma così nella critica della terra, la critica della religione in quella del diritto, la critica della teologia in quella della politica.