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Frasi sulla compressione

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Frasi sulla compressione di Albert Einstein, Karl Popper

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Il sapere e la ragione parlano; l’ignoranza e il torto urlano.



Il vero sapere è conoscere le cause.




La saggezza non sta nel distruggere gli idoli, sta nel non crearne mai.



Rem tene, verba sequantur – Conosci l’argomento, le parole seguiranno.


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Dio mi ha dato la cocciutaggine di un mulo e il fiuto di un buon segugio.




Ritengo che il sentimento religioso cosmico sia il più forte e nobile incitamento alla ricerca scientifica.



L’unica educazione possibile è l’educazione estetica.



La conoscenza è fatta di una materia più dura di quella della fede sicché, quando si urtano, è la fede a spaccarsi.



No, non mi occorre tempo per sapere come sei. Conoscersi è luce improvvisa.



Tutto il nostro sapere ha origine dalle nostre percezioni.




La scuola è quell’esilio in cui l’adulto tiene il bambino fin quando è capace di vivere nel mondo degli adulti senza dar fastidio.



Il parere di 10.000 uomini non ha alcun valore se nessuno di loro sa niente sull’argomento.



Se facciamo nuove conoscenze dobbiamo aprirci a un intero mondo di nuove domande.



Chi non dubita di nulla è capace di tutto.




Donne: o amarle, o conoscerle. Non c’è via di mezzo.



Definizione di uno scienziato: un uomo che non ha capito niente finché non c’è rimasto niente da capire.



Nel momento in cui credi di essere venuto a capo di qualcosa, tutto è perduto. Non veniamo mai a capo di qualcosa, i nostri problemi si spostano di continuo, vanno sempre più lontano.



Gli antichi sapevano molte cose che noi abbiamo dimenticato.


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L’ignorante è non solo zavorra, ma pericolo della nave sociale.



A volte immaginare la verità è molto peggio che sapere una brutta verità. La certezza può essere dolore. L’incertezza è pura agonia.



La grazia è data da Dio, ma la conoscenza si compra al supermercato.



Chi non sa nulla deve credere tutto.



Coloro che sognano ad occhi aperti sanno molte cose che sfuggono a quelli che sognano solo di notte



Il molto sapere porta l’occasione di più dubitare.



Se sai di non sapere, sai già molto.



La scienza della natura è, cionondimeno, la nostra più grande speranza. Se possiamo tirarci fuori dalla palude in cui siamo sprofondati, ci riusciremo di certo solo con l’aiuto della scienza. E ciò suona sicuramente “scientifico”, come si dice oggi.



La conoscenza umana è incerta, inesatta e parziale.



In nulla crediamo così fermamente quanto in ciò che meno conosciamo.



Quanto più già si sa, tanto più bisogna ancora imparare. Con il sapere cresce nello stesso grado il non sapere, o meglio il sapere del non sapere.



Prima l’educazione del cuore, poi l’educazione della mente.



Più so, più so di non sapere.



Sii servo del sapere se vuoi essere veramente libero.



Quando si dice la verità non bisogna dolersi di averla detta. La verità è sempre illuminante. Ci aiuta ad essere coraggiosi.



C’è un’alleanza naturale fra la verità e la sventura, perché l’una e l’altra sono supplicanti muti, eternamente condannati a restare senza voce davanti a noi.



“Solo gli imbecilli non hanno dubbi”; “Ne sei sicuro?”; “Non ho alcun dubbio!”



Quel che conta è solo credere nella propria causa. E magari l’avversario crede nella causa opposta!



Per quel che riguarda l’uomo primitivo è soprattutto la paura a evocare nozioni religiose.



Lo scienziato non è l’uomo che fornisce le vere risposte; è quello che pone le vere domande.



Amo i colori, tempi di un anelito inquieto, irrisolvibile, vitale, spiegazione umilissima e sovrana dei cosmici “perché” del mio respiro.



Non è saggio chi sa molte cose, ma chi sa cose utili.