Frasi sul Cibo
Si dice che l’appetito vien mangiando, in realtà viene a star digiuni!
Se hai un problema, aggiungi olio.
Mangia dei dolci, mangia carboidrati... il piatto non ne risentirà e tu proverai solo felicità.
Nella vita normale, “semplicità” è sinonimo di “facile da fare “, ma quando un cuoco usa questa parola, significa “ci vuole una vita per imparare”.
Le cose più belle della vita o sono immorali, o sono illegali, oppure fanno ingrassare.
Mangiare è incorporare un territorio.
In realtà nessun essere umano indifferente al cibo è degno di fiducia.
Non riesco a sopportare quelli che non prendono seriamente il cibo.
La scatola della pizza è quadrata, la pizza è rotonda e le fette sono triangolari. Conclusione; niente nella vita ha un senso.
Macaroni… m’hai provocato e io te distruggo! Macaroni, io me te magno!
Mangia dolci e la vita ti sorriderà due volte.L’unico momento in cui si dovrebbe mangiare cibo dietetico è mentre stai aspettando che la bistecca si cuocia.
Forza è riuscire a spezzare a mani nude una barra di cioccolato in quattro − e poi mangiarne un solo quadratino.
L’entusiasmo è per la vita quello che la fame è per il cibo.
Soltanto gli idioti non sono buongustai.
Mangiare è uno dei quattro scopi della vita… quali siano gli altri tre, nessuno lo ha mai saputo.
Non ci sente mai soli mentre si mangiano gli spaghetti. Richiedono troppa attenzione.
Sposa qualcuno che sappia cucinare. L’amore passa, la fame no.
A colui che bussa alla porta non si domanda: “Chi sei? Gli si dice: “Siediti e mangia”.
Il cioccolato è la risposta. Che ce ne importa di ciò che è la domanda.
A tavola perdonerei chiunque. Anche i miei parenti.
Se si fa in quattro per renderti felice, è una pizza.
La scoperta di un piatto nuovo è più preziosa per il genere umano che la scoperta di una nuova stella.
La golosità ha sull’amore mille vantaggi. Ma il più importante è che, mentre bisogna essere in due per abbandonarsi all’amore, si può praticare la golosità da soli, anche se l’abate Morellet ha detto: “Per mangiare un tacchino al tartufo bisogna essere in due: il tacchino e se stessi”.
Tutto ciò che ci rende veramente felici è semplice: amore, sesso e cibo!
Il cibo trova sempre coloro che amano cucinare!
E’ una storia d’amore la cucina. Bisogna innamorarsi dei prodotti e poi delle persone che li cucinano.
Il buon cibo è come una ragazza in fiore: non saperlo apprezzare è da stupidi.
Non conosco nulla che vellichi così voluttuosamente lo stomaco e la testa quanto i vapori di quei piatti saporiti che vanno ad accarezzare la mente preparandola alla lussuria.
Cucina non è mangiare. È molto, molto di più. Cucina è poesia.
Non c’è spettacolo sulla terra più attraente di quello di una bella donna in atto di cucinare la cena per una persona che ama.
Non c’è posto al mondo che io ami più della mia cucina. Non importa dove si trova, com’è fatta: purché sia una cucina, un posto dove si fa da mangiare, io sto bene. Se possibile le preferisco funzionali e vissute. Magari con tanti strofinacci asciutti e puliti e le piastrelle bianche che scintillano. Un luogo che condivido volentieri con gli amici a me cari.
L'amore è come la buona cucina, le cose speciali nascono sempre da ingredienti semplici, ma sono rese magiche dalla fantasia...
Cucinare è un atto d'amore perché lo fai per gli altri.
Dolci, dolci, dolci: cosa c'è di meglio che mangiare una fetta di torta al cioccolato in compagnia?
Le mie debolezze sono sempre state il cibo e gli uomini – in quell’ordine.Dolly Parton"Hai mangiato?” È la più autentica espressione d’amore.
La strada per il cuore di un uomo passa attraverso il suo stomaco.
Il cibo è la forma più primitiva di conforto che io conosca.
Ho bisogno di conoscere la storia di un alimento. Devo sapere da dove viene. Devo immaginarmi le mani che hanno coltivato, lavorato e cotto ciò che mangio.
Faccio molto sport. Mai fatto diete. Sono felice di aver ereditato dai miei genitori degli ottimi geni, posso mangiare quello che voglio e rimanere magra, di fatto però preferisco mangiare cibo sano.
Noi non sappiamo né da dove provengono le cose che mangiamo e che consumiamo, né dove vanno a finire, siamo dei temporanei intermediari, consumatori distratti e il più delle volte senza coscienza, il cui fine ultimo è la soddisfazione immediata.
