Frasi di Roberto Gervaso

È stato un giornalista, scrittore e aforista italiano.

Proviamo spesso rimorso per azioni che ricommetteremmo tali e quali.
La malinconia è fatta di ricordi; la tristezza, di rimpianti; l'angoscia, di rimorsi.
L'inferno è dentro di noi e le sue fiamme sono i nostri rimorsi.
Il male che facciamo, dal momento che lo facciamo, non è più involontario. È la nostra coscienza, e un po' anche la nostra volubilità, a farci poi condannare le cattive azioni, di cui il rimorso è l'ineludibile, fatale castigo.
Si può fare a meno di tutto, purché non si debba.
La solitudine o ci fa ritrovare o ci fa perdere noi stessi.
Niente allevia le nostre sofferenze come quelle dei nostri amici.
La cortesia è gentilezza senza sorriso.
La maturità è la consapevolezza dei nostri limiti e delle capacità altrui.
Non mi stupisco più di niente: maturità o cinismo?
Le donne mature hanno questo di bello: non ci parlano del loro futuro.
La maturità comincia quando ci si rende conto di dover fare affidamento solo su se stessi.
La maturità è coscienza e accettazione dei propri limiti.
Maturità è capire che gli sbagli commessi dovevano − ma non potevano − esser evitati.
La gioventù ci faceva sognare; la maturità ci fa pensare; la vecchiaia ci farà sospirare.
C’è chi invecchia e chi matura.
Raggiunta la maturità, per rimanere giovani bisogna imparar a invecchiare.
Com’è difficile abbracciare Dio!
L'amore è un fuoco che tanto prima si spegne quanto più furiosamente è divampato.
L’amore nasce come una fiamma e si spegne come una candela.
L’intransigenza di tanti moralisti è direttamente proporzionale alla labilità delle loro convinzioni morali.
La paura è la consapevolezza della nostra impotenza.
Accettare se stessi è saggezza; accettare gli altri può anche essere menefreghismo.
Quanta rassegnazione nella saggezza.
La noia nasce anche dal non saper cosa non fare.
La fedeltà è soprattutto mancanza di fantasia.
Il vero amore non conosce la volubilità, ma solo l’incertezza e l’inquietudine.
Chi non dubita di nulla è capace di tutto.
Chi si contraddice troppo, vivacchia.
Chi non si contraddice mai, non vive.
L’uomo non è fatto per prendere delle decisioni. Basta vederlo al ristorante, davanti ad un menù.
Il flirt sta alla passione come il fuoco d’artificio al rogo.
Niente mi fa perdere la pazienza più di chi ne ha troppa.
Il denaro è il bene superfluo più utile.
L’aggettivo sta al sostantivo come la pommarola agli spaghetti.
Gli aggettivi: il guardaroba dei sostantivi.
Con la ricchezza, diceva Orazio, crescono le preoccupazioni. Con la povertà, non diminuiscono.
Ci si domanda: se Dio è perfetto, perché ha creato l’uomo imperfetto? Ma chi ci dice che in tanta imperfezione non ci sia una meravigliosa perfezione?
Non diciamo mai la verità perché in fondo non la conosciamo.
Il popolo è assetato di miracoli, di scandali, di sesso, e di vecchie novità.

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