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Frasi di Giacomo Leopardi

Frases de Giacomo Leopardi

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  • Chi sa ridere è padrone del mondo.


  • È cosa indubitata che i giovani soffrono più che i vecchi e sentono molto più di questi il peso della vita in questa impossibilità di adoperare sufficientemente la forza vitale.


  • I migliori momenti dell’amore sono quelli di una quieta e dolce malinconia dove tu piangi e non sai di che, e quasi ti rassegni riposatamente a una sventura e non sai quale. In quel riposo la tua anima meno agitata, è quasi piena, e quasi gusta la felicità.


  • I momenti migliori dell’amore sono quelli di una quieta e dolce malinconia, dove tu piangi e non sai di che.


  • L’uomo è infelice perché incontentabile.


  • La felicità consiste nell’ignoranza del vero.


  • Il piacere è sempre o passato o futuro, e non è mai presente.


  • L’immaginazione è la prima fonte della felicità umana.


  • I momenti migliori dell’amore sono quelli di una quieta e dolce malinconia, dove tu piangi e non sai di che.


  • È curioso vedere che gli uomini di molto merito hanno sempre le maniere semplici, e che sempre le maniere semplici sono state prese per indizio di poco merito.


  • La vita umana, per modo di dire, e composta e intessuta, parte di dolore, parte di noia; dall’una delle quali passioni non ha riposo se non cadendo nell’altra.


  • Il più solido piacere di questa vita è il piacere vano delle illusioni.


  • I fanciulli trovano tutto nel nulla, gli uomini il nulla nel tutto.


  • Il mezzo più efficace di ottener fama è quello di far creder al mondo di esser già famoso.


  • L’unico modo per non far conoscere agli altri i propri limiti, è di non oltrepassarli mai.


  • Il maligno dice male dé buoni, lo stolto or dé buoni, or dé malvagi, il saggio di nessuno mai.


  • Ma non è cosa in terra che ti somigli; e s’anco pari alcuna ti fosse al volto, agli atti, alla favella, sarìa, così conforme, assai men bella.


  • Che fai tu, luna, in ciel? Dimmi, che fai, silenziosa luna?


  • L’animo umano è sempre ingannato nelle sue speranze, e sempre ingannabile: sempre deluso dalla speranza medesima, e sempre capace di esserlo: aperto non solo, ma posseduto dalla speranza nell’atto stesso dell’ultima disperazione.


  • La vita e l'assoluta mancanza d'illusione, e quindi di speranza, sono cose contraddittorie.


  • Diventiamo ridicoli solo quando vogliamo apparire ciò che non siamo.


  • I momenti migliori dell’amore sono quelli di una quieta e dolce malinconia, dove tu piangi e non sai di che.


  • La vita e l'assoluta mancanza d'illusione, e quindi di speranza, sono cose contraddittorie.


  • I timidi non hanno meno amor proprio che gli arroganti; anzi più, o vogliamo dire più sensitivo; e perciò temono: e si guardano di non pungere gli altri, non per istima che ne’ facciano maggiore che gl’insolenti e gli arditi, ma per evitare d’esser punti essi, atteso l’estremo dolore che ricevono da ogni puntura.


  • L’uomo è quasi sempre tanto malvagio quanto gli bisogna. Se si conduce dirittamente, si può giudicare che la malvagità non gli è necessaria. Ho visto persone di costumi dolcissimi, innocentissimi, commettere azioni delle più atroci, per fuggire qualche danno grave, non evitabile in altra guisa.


  • Chi più si ama meno può amare.


  • Nell’universale miseria della condizione umana, e nell’infinita vanità di ogni suo diletto e vantaggio, la gloria è giudicata dalla miglior parte degli uomini il maggior bene che sia concesso ai mortali, e il più degno oggetto che questi possano proporre alle cure e alle azioni loro.


  • La gloria degli scrittori, non solo, come tutti i beni degli uomini, riesce più grata da lungi che da vicino, ma non è mai, si può dire, presente a chi la possiede, e non si ritrova in nessun luogo.


  • I momenti migliori dell’amore sono quelli di una quieta e dolce malinconia, dove tu piangi e non sai di che.


  • Tutto ciò che è finito, tutto ciò che è ultimo, desta sempre naturalmente nell’uomo un sentimento di dolore, e di malinconia.


  • Chi ha il coraggio di ridere, è padrone del mondo.


  • La natura ci destinò per medicina di tutti i mali la morte.


  • Delle grandi cose che vedo non provo il minimo piacere perché so che sono meravigliose, ma non lo sento.


  • D’in su la vetta della torre antica, passero solitario, alla campagna cantando vai finché non more il giorno; ed erra l’armonia per questa valle.


  • Il fare è il miglior modo d’imparare.


  • I mariti, se vogliono viver tranquilli, è necessario che credano le mogli fedeli, ciascuno la sua; e così fanno; anche quando la metà del mondo sa che il vero e tutt’altro.


  • Il forse è la parola più bella del vocabolario italiano, perché apre delle possibilità, non certezze… Perché non cerca la fine, ma va verso l’infinito.


  • Sogliono essere odiatissimi i buoni e i generosi perché ordinariamente sono sinceri, e chiamano le cose coi loro nomi. Colpa non perdonata dal genere umano, il quale non odia mai tanto chi fa male, né il male stesso, quanto chi lo nomina.


  • Diman tristezza e noia recheran l’ore, ed al travaglio usato ciascuno in suo pensier farà ritorno.


  • Chiunque nel pericolo in cui non v’è nulla a fare, comparisce diverso da quel ch’ei suole, qualunque ei soglia essere, e qual ch’ei divenga, e quanta che sia questa diversità, non è coraggioso, o in quel caso non ha vero coraggio.