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È cosa indubitata che i giovani soffrono più che i vecchi e sentono molto più di questi il peso della vita in questa impossibilità di adoperare sufficientemente la forza vitale.
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I migliori momenti dell’amore sono quelli di una quieta e dolce malinconia dove tu piangi e non sai di che, e quasi ti rassegni riposatamente a una sventura e non sai quale. In quel riposo la tua anima meno agitata, è quasi piena, e quasi gusta la felicità .
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I momenti migliori dell’amore sono quelli di una quieta e dolce malinconia, dove tu piangi e non sai di che.
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I momenti migliori dell’amore sono quelli di una quieta e dolce malinconia, dove tu piangi e non sai di che.
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È curioso vedere che gli uomini di molto merito hanno sempre le maniere semplici, e che sempre le maniere semplici sono state prese per indizio di poco merito.
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La vita umana, per modo di dire, e composta e intessuta, parte di dolore, parte di noia; dall’una delle quali passioni non ha riposo se non cadendo nell’altra.
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Ma non è cosa in terra che ti somigli; e s’anco pari alcuna ti fosse al volto, agli atti, alla favella, sarìa, così conforme, assai men bella.
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L’animo umano è sempre ingannato nelle sue speranze, e sempre ingannabile: sempre deluso dalla speranza medesima, e sempre capace di esserlo: aperto non solo, ma posseduto dalla speranza nell’atto stesso dell’ultima disperazione.
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I momenti migliori dell’amore sono quelli di una quieta e dolce malinconia, dove tu piangi e non sai di che.
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I timidi non hanno meno amor proprio che gli arroganti; anzi più, o vogliamo dire più sensitivo; e perciò temono: e si guardano di non pungere gli altri, non per istima che ne’ facciano maggiore che gl’insolenti e gli arditi, ma per evitare d’esser punti essi, atteso l’estremo dolore che ricevono da ogni puntura.
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L’uomo è quasi sempre tanto malvagio quanto gli bisogna. Se si conduce dirittamente, si può giudicare che la malvagità non gli è necessaria. Ho visto persone di costumi dolcissimi, innocentissimi, commettere azioni delle più atroci, per fuggire qualche danno grave, non evitabile in altra guisa.
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Nell’universale miseria della condizione umana, e nell’infinita vanità di ogni suo diletto e vantaggio, la gloria è giudicata dalla miglior parte degli uomini il maggior bene che sia concesso ai mortali, e il più degno oggetto che questi possano proporre alle cure e alle azioni loro.
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La gloria degli scrittori, non solo, come tutti i beni degli uomini, riesce più grata da lungi che da vicino, ma non è mai, si può dire, presente a chi la possiede, e non si ritrova in nessun luogo.
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I momenti migliori dell’amore sono quelli di una quieta e dolce malinconia, dove tu piangi e non sai di che.
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Tutto ciò che è finito, tutto ciò che è ultimo, desta sempre naturalmente nell’uomo un sentimento di dolore, e di malinconia.
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Delle grandi cose che vedo non provo il minimo piacere perché so che sono meravigliose, ma non lo sento.
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D’in su la vetta della torre antica, passero solitario, alla campagna cantando vai finché non more il giorno; ed erra l’armonia per questa valle.
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I mariti, se vogliono viver tranquilli, è necessario che credano le mogli fedeli, ciascuno la sua; e così fanno; anche quando la metà del mondo sa che il vero e tutt’altro.
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Il forse è la parola più bella del vocabolario italiano, perché apre delle possibilità , non certezze… Perché non cerca la fine, ma va verso l’infinito.
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Sogliono essere odiatissimi i buoni e i generosi perché ordinariamente sono sinceri, e chiamano le cose coi loro nomi. Colpa non perdonata dal genere umano, il quale non odia mai tanto chi fa male, né il male stesso, quanto chi lo nomina.
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Diman tristezza e noia recheran l’ore, ed al travaglio usato ciascuno in suo pensier farà ritorno.
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Chiunque nel pericolo in cui non v’è nulla a fare, comparisce diverso da quel ch’ei suole, qualunque ei soglia essere, e qual ch’ei divenga, e quanta che sia questa diversità , non è coraggioso, o in quel caso non ha vero coraggio.