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La fama degli eroi spetta un quarto alla loro audacia; due quarti alla sorte; e l’altro quarto ai loro delitti.
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Ma se danza, vedila!Tutta l'armonia del suono scorre dal suo bel corpo,e dal sorriso della sua bocca...
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Ma, o figliuolo! l'umanità geme al nascere di un conquistatore, e non ha per conforto se non la speranza di sorridere su la sua bara.
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Che abbiamo tutti passioni vane com'è appunto la vanità della vita; e che nondimeno sì fatta vanità è la sorgente de' nostri errori, del nostro pianto, e de' nostri delitti.
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Armonïosi accentidal tuo labbro volavano, e dagli occhi ridentitraluceano di Venerei disdegni e le paci,la speme, il pianto e i baci.
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Pentimenti sul passato, noja del presente, e timor del futuro; ecco la vita. La sola morte, a cui è commesso il sacro cangiamento delle cose, promette pace.
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Chiunque si guadagna sia pane, sia gemme con l'industria sua personale, e non è padrone di terre, non è se non parte di plebe; meno misera, non già meno serva.
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L'uomo dabbene in mezzo a' malvagirovina sempre; e noi siam soliti ad associarci al più forte, a calpestare chi giace, e a giudicar dall'evento.
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Una parte di uomini opera senza pensare, una parte pensa senza operare, pochi operano dopo aver pensato.
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Il non conoscere gli uomini è pur cosa pericolosa; ma il conoscerli quando non s'ha cuore da volerli ingannare è pur cosa funesta!