Frasi di Tito Livio
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Nei tempi nostri non vi è tanto pericolo dai nemici in armi, quanto dai piaceri che da ogni parte sono sparsi.
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Le decisioni impetuose e audaci in un primo momento riempiono di entusiasmo, ma poi sono difficili a seguirsi e disastrose nei risultati.
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La paura di una minaccia esterna, massima garanzia di concordia, teneva uniti gli animi, anche se non mancavano reciproci sospetti e ostilità.
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Quando la situazione è a noi favorevole, non si deve agire contro qualcuno con arroganza o violenza.
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E non è solo il successo che insegna ‐ il successo è il maestro degli stolti ‐ ma anche la strategia razionale.
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Coloro ai quali per la prima volta arride il successo impazziscono perché non sanno padroneggiare la loro gioia.
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Contro individui concordi, anche la potenza dei re s’infrange: ma la discordia e la sedizione offrono infiniti vantaggi agli avversari.
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La città è travagliata da questi due vizi: l’avarizia e la lussuria; e queste pesti hanno rovinato tutte le grandi cose dell’impero.
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L’invidia è cieca, né altro sa fare che sminuire il valore altrui, corrompendo gli onori ed i meriti che uno si merita.
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Dà tempo all’ira. Spesso l’indugio non toglie la forza: ma alle forze aggiunge il ragionevole consiglio.
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La città è afflitta da due vizi tra loro opposti, l’avarizia e il lusso, rovinosi malanni che hanno fatto crollare tutti i grandi imperi.
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Publio Cornelio Scipione Emiliano ridiede all’esercito una rigorossima disciplina militare, scacciando dal campo duemila prostitute.
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È difficile che rifletta sulle incertezze del caso, colui che mai è stato abbandonato dalla fortuna.
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Se nel breve momento utile a cogliere un’occasione, la cui opportunità passa e poi vola via, si esita, inutilmente si va poi alla ricerca della circostanza perduta.
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