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I guerrieri vittoriosi prima vincono e poi vanno alla guerra, mentre i guerrieri perdenti prima vanno alla guerra e poi cercano di vincere.
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Ottenere cento vittorie su cento battaglie non è il massimo dell’abilità: vincere il nemico senza bisogno di combattere, quello è il trionfo massimo.
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I comandanti che rispondono al bene del popolo sono eseguiti; quelli che non rispondono al bene del popolo sono ignorati. Quando c’è armonia fra governanti e sudditi i comandi sono accolti con soddisfazione.
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Se ho udito di azioni maldestre riuscite grazie alla rapidità, mai ho visto riuscire un’abile operazione che fosse anche prolungata.
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Se adottiamo un punto di vista corretto, possiamo tenere sotto controllo vaste distanze, per quanto limitata sia la nostra persona.
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Con ordine, affronta il disordine; con calma, l’irruenza. Questo significa avere il controllo del cuore.
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Veloce come il vento, lento come una foresta, assali e devasta come il fuoco, sii immobile come una montagna, misterioso come lo yin, rapido come il tuono.
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Chi, in cento battaglie riporta cento vittorie, non è il più abile in assoluto; al contrario, chi non dà nemmeno battaglia, e sottomette le truppe dell’avversario, è il più abile in assoluto.
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Chi è abile nel creare lo straordinario è Infinito come il cielo e la terra, Inesauribile come il Fiume Giallo e l’oceano.
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La vera vittoria è la vittoria sull’aggressione, una vittoria che rispetti l’umanità del nemico rendendo così inutile un ulteriore conflitto.
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Per quanto profonda sia la nostra saggezza individuale, essa non inciderà sul mondoreale, a meno che non si allei a qualche sorta di potere.
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Una guida coerente permette agli uomini di sviluppare la fiducia che il loro ambiente sia onesto e affidabile, e che valga la penacombattere per esso.
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Al mattino presto, il morale è più alto. Durante il giorno s’abbassa. A sera i pensieri volano a casa.
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La distruzione lascia solamente devastazione non solo per gli sconfitti, ma anche per i conquistatori.
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Un risultato superiore consiste nel conquistare intero e intatto il paesenemico. Distruggerlo costituisce un risultato inferiore.
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Chi parla con deferenza ma aumenta i suoi preparativi avanzerà. Uno che parla con bellicosità ed avanza dovrà ritirarsi in fretta.
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Con l’ordine affronta il disordine. Con la calma affronta l’irruenza. Questa è l’arte di padroneggiare la mente.
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Attendi vicino al campo di battaglia chi è ancora lontano. Attendi riposato chi si sta affaticando. Attendi ben sazio chi giunge affamato. Questa è l’arte di padroneggiare la forza.
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Se non conosci il nemico, ma conosci soltanto te stesso, le tue possibilità di vittoria saranno pari alle tue possibilità di sconfitta.
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Se non conosci te stesso, né conosci il tuo nemico, sii certo che ogni battaglia sarà per te fonte di pericolo gravissimo.
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Non bisogna organizzare i propri piani in base a ciò che il nemico potrebbe fare, ma alla propria preparazione.
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Soltanto coloro che calcolano molto vinceranno; coloro che calcolano poco non vinceranno e tanto meno vinceranno coloro che non calcolano affatto.
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Il meglio del meglio non è vincere cento battaglie su cento bensì sottomettere il nemico senza combattere.
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La strategia è la via del paradosso. Così, chi è abile, si mostri maldestro; chi è utile, si mostri inutile. Chi è affabile, si mostri scostante; chi è scostante, si mostri affabile.
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Gli esperti [nell’arte] del combattere inducono gli altri [a fare la prima mossa], e non vengono indotti a farla.
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In un terreno aperto non ti accampare. In una zona di confine stringi alleanze. In una zona crocevia non restare. In un terreno chiuso elabora strategie. In un terreno di morte combatti.
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Cerca di anticipare i piani del nemico, e individua i suoi punti forti e deboli: potrai decidere quale strategia usare per avere successo, e quale no.
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La strategia si fonda sull’astuzia; è messa in moto dalla prospettiva di un guadagno; è analitica o sintetica, a seconda delle trasformazioni del nemico.
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Quando sei capace, fingi di essereincapace. Quando sei attivo, fingi di essere inattivo. Quando sei vicino, fingi di essere lontano. Quando sei lontano, fingi di essere vicino.
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Se vuoi attaccare in un punto vicino, simula di dover partire per una lunga marcia; se vuoi attaccare un punto lontano, simula di essere arrivato presso il tuo obbiettivo.
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E' di suprema importanza sconvolgere la strategia del nemico, in secondo luogo spezzare le sue alleanze, in terzo luogo attaccare il suo esercito. La scelta peggiore è assediare le città fortificate.
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