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Frasi di Papa Francesco

Frases de Papa Francesco

È, dal 13 marzo 2013, il 266º papa della Chiesa cattolica e vescovo di Roma, 8º sovrano dello Stato di Città del Vaticano.

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  • Vivete intensamente le vostre giornate! Siate saldi nella vostra fede e generosi nella carità verso le persone che incontrate.


  • Non è l’uniforme ma colui che la indossa a dover colpire gli altri per la gentilezza, per lo spirito di accoglienza, per l’atteggiamento di carità verso tutti.


  • Oggi la Chiesa è chiamata ad essere nel mondo la comunità che, radicata in Cristo per mezzo del Battesimo, professa con umiltà e coraggio la fede in Lui, testimoniandola nella carità.


  • La carità di Cristo, accolta con cuore aperto, ci cambia, ci trasforma, ci rende capaci di amare non secondo la misuraumana, sempre limitata, ma secondo la misura di Dio.


  • La carità è proprio l’espressione della fede e anche la fede è la spiegazione e il fondamento della carità.


  • La politica, tanto denigrata, è una vocazione altissima, è una delle forme più preziose della carità, perché cerca il bene comune.


  • Le divisioni [all'interno delle comunità cristiane] indeboliscono la credibilità e l’efficacia del nostro impegno di evangelizzazione e rischiano di svuotare la Croce della sua potenza.


  • Misericordia significa prima di tutto curare le ferite. Quando uno è ferito, ha bisogno subito di questa, non delle analisi, come i valori del colesterolo, della glicemia…


  • Lo stesso mistero della Trinità ci ricorda che siamo stati creati a immagine della comunione divina, per cui non possiamo realizzarci né salvarci da soli.


  • Il consiglio è il dono con cui lo SpiritoSanto rende capace la nostra coscienza di fare una scelta concreta in comunione con Dio, secondo la logica di Gesù e del suo Vangelo.


  • Vivere insieme è un’arte, un cammino paziente, bello e affascinante. Non finisce quando vi siete conquistati l’un l’altro… Anzi, è proprio allora che inizia!


  • Il corrotto ha la faccia da non sono stato io. Si meriterebbe un dottorato honoris causa in cosmeticasociale.


  • La corruzione non è un atto, ma uno stato, uno stato personale e sociale, nel quale uno si abitua a vivere.


  • Nel confrontarsi il corrotto si erge a giudice degli altri: è lui la misura del comportamentomorale.


  • La corruzione è il peccato che invece di essere riconosciuto come tale e di renderci umili, viene elevato a sistema, diventa un abito mentale, un modo di vivere.


  • E’ tanto difficile che un corrotto riesca a tornare indietro. Il peccatore sì, perché il Signore è misericordioso e ci aspetta tutti.


  • Il corrotto ha sottomesso il suo vizio a un corso accelerato di buona educazione.


  • Quando la vita muore, c’è corruzione.


  • Il corrotto si erge come autosufficiente nell’espressione della sua salvezza: si stanca di chiedereperdono.


  • E’ l’ambiente che facilita la corruzione. Non dico che tutti siano corrotti, ma penso sia difficile rimanere onesti in politica.


  • Quante ferite il male infligge all’umanità! Guerre, violenze, conflittieconomici che colpiscono chi è più debole, sete di denaro, che poi nessuno può portare con sé, deve lasciarlo.


  • Quando l’uomo vuole affermare se stesso, chiudendosi nel proprio egoismo e mettendosi al posto di Dio, finisce per seminaremorte.


  • L’inequità è la radice dei mali sociali.


  • L’infanzia — lo sappiamo tutti — è un tesoro. Il cuore giovane, così aperto di speranza, contempla i misteri dell’amore di Dio e si mostra disposto in una maniera unica ad essere alimentato nella fede.


  • E' possibilecostruire la cultura dell’incontro e un mondo di pace, dove credenti di religionidiverse, conservando la loro identità [...], possono convivere in armonia e nel reciprocorispetto.


  • Il rispetto per il valore della vita, e, ancora di più, l’amore per essa, trova un’attuazione insostituibile nel farsi prossimo, avvicinarsi, prendersi cura di chi soffre nel corpo e nello spirito.


  • La croce di Cristo abbracciata con amore non mai porta alla tristezza, ma alla gioia, alla gioia di essere salvati e di fare un pochettino quello che ha fatto Lui quel giorno della sua morte.


  • Nessuno è escluso dalla salvezza di Dio, anzi, che Dio preferisce partire dalla periferia, dagli ultimi, per raggiungere tutti.


  • Il BambinoGesù, nato a Betlemme, è il segno dato da Dio a chi attendeva la salvezza, e rimane per sempre il segno della tenerezza di Dio e della sua presenza nel mondo.


  • L’idolo è un pretesto per porre se stessi al centro della realtà, nell’adorazione dell’opera delle proprie mani.


  • Non abbiate paura della bontà e neanche della tenerezza.


  • A volte per difendere, è necessarioscappare; a volte è necessario fermarsi per proteggere; a volte è necessariocombattere. Però sempre bisogna avere tenerezza.


  • Il Signore con la sua tenerezza ci apre il suo cuore, ci apre il suo amore. Il Signore è allergico alle rigidità.


  • Per favore, non vi stancate di essere misericordiosi. [...] Non abbiate vergogna di avere tenerezza con gli anziani.


  • Una tentazione è privilegiare i valori del cervello a quelli del cuore.


  • Non c’è nessuna giustificazionereligiosa e umana per queste cose, questo non è umano.


  • Un’utopia, in un giovane, cresce bene se è accompagnata da memoria e discernimento. L’utopia guarda al futuro, la memoria guarda al passato, e il presente si discerne.


  • Saper gestire l’utopia, ossia saper guidare e aiutare a far crescere l’utopia di un giovane, è una ricchezza. Un giovane senza utopia è un vecchio precoce, che è invecchiato prima del tempo.


  • Il regno dei cieli è capace di cambiare il mondo, come il lievito nascosto nella pasta; è piccolo ed umile come un granello di senape, che tuttavia diventerà grande come un albero.


  • Il perdono è una dinamica di comunicazione, una comunicazione che si logora, che si spezza e che, attraverso il pentimentoespresso e accolto, si può riannodare e far crescere.