Frasi di Lucio Anneo Seneca

A renderci irascibili è o l’ignoranza o l’arroganza.

È l’animo che devi cambiare, non il cielo sotto cui vivi.

Il tempo scorre velocissimo e ce ne accorgiamo soprattutto quando guardiamo indietro: mentre siamo intenti al presente, passa inosservato, tanto vola via leggero nella sua fuga precipitosa.

Della miseria sua causa è l’avaro.

La fortuna non esiste: esiste il momento in cui il talento incontra l’opportunità.

La collera è come una valanga, che si rompe su ciò che rompe.

L’ira: un acido che può provocare più danni al recipiente che lo contiene che a qualsiasi cosa su cui venga versato.

Non deviare dalla natura ed il formarci sulle sue leggi e sui suoi esempi, è sapienza.

Puoi capire il carattere di una persona dal modo come accoglie le lodi.

La fortuna aiuta gli audaci, il pigro si ostacola da solo.

Qualche volta anche il far qualche pazzia non dispiace.

Arte non è, se ottien l’effetto a caso.

La nostra società è molto simile a una volta di pietre: cadrebbe, se le pie­tre non si sostenessero reciprocamente.

Nessuno è infelice se non per colpa sua.

Ecco una cosa grandiosa: avere la debolezza di un uomo e la tranquillità di un dio.

Agli animali è concesso soltanto il presente, che è brevissimo e fugace: del passato hanno un vago ricordo, che può essere richiamato alla loro memoria solo dall’impatto con le cose presenti.

Il più potente è colui che ha se stesso in proprio potere.

La prima arte che devono imparare quelli che aspirano al potere è di essere capaci di sopportare l’odio.

Chi è temuto teme: non può starsene tranquillo chi è oggetto della paura altrui.

Se c’è la paura, non c’è la felicità.

Se c’è la paura, non c’è la felicità.

Perdoniamo gli uomini: sono tutti pazzi.

Esistono diritti non scritti, ma più sicuri che tutti gli scritti.

Perché nessuno ammette i propri difetti? Perché vi è ancora immerso: i sogni li racconta chi è sveglio e così i propri vizi li ammette solo chi è guarito.

Noi dovremmo ogni notte chiamare noi stessi a rendere conto: Quale debolezza ho vinto oggi? A quale passione mi sono opposto? A quale tentazione ho resistito? Quali virtù ho acquisito?

Uno assiste l’amico ammalato: bravo! Ma lo fa per ereditare: è un avvoltoio, aspetta il cadavere. Le stesse azioni possono essere oneste o disoneste: quello che conta è il perché o il modo in cui sono fatte.

Gli uomini non vivono, ma sono sempre in attesa di vivere: rimandano tutto al futuro.

Anche nel dolore v'è un certo decoro, e lo deve serbare chi è saggio.

Chi ha paura di essereingannato insegna a ingannare e i suoi sospetti autorizzano ad agire disonestamente.

Il sapiente non accetterà entro la soglia di casa sua nessun denaro di provenienza sospetta: non rifiuterà però né respingerà le grandiricchezze dono della fortuna e frutto della virtù.

E' invulnerabile non chi non viene colpito, ma chi non si sente ferito.

La virtù si rammollisce se non ha chi la contrasti, e solo quando dimostra quale peso può reggere rivela la sua grandezza e la sua forza.

Molti uomini avrebbero potuto raggiungere la sapienza se non avessero presunto di esservi già giunti.

Tutti sanno fare il timoniere col mare calmo.

È già molto non esserecorrotti dal contatto con la ricchezza; è grande chi ci vive in mezzo da povero.

Nessuno crede facilmente niente per cui dovrebbe addolorarsi.

È sbagliato sia credere a tutti sia non credere a nessuno.

Un piccolo debito crea un debitore, uno grande un nemico.

Chi ti offende o è più potente o è più debole di te: se è più debole, risparmialo, se è più potente, risparmia te stesso.

Il possesso del denaro costa peggior fatica del guadagnarlo. Il denaro non ha mai fatto ricco nessuno.