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Frasi di Lev Tolstoj

Frases de Lev Tolstoj

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  • Il carattere delle persone non si rivela mai così chiaramente come nel gioco.


  • La pietà, mentre addolcisce le sofferenze degli altri, è giovevole ancor più a colui il quale la prova.


  • La suprema saggezza ha soltanto una scienza: la scienza del tutto, la scienza che spiega l'intera creazione e il posto dell'uomo in essa.


  • La rivoluzione è una grande distruttrice di uomini e di caratteri. Consuma i valorosi e annienta i meno forti.


  • Dov'è un tribunale è iniquità.


  • La legge è come una banderuola d'un vecchio campanile, che varia e si muove secondo che spira il vento.


  • Nella voce, come pure nello sguardo c’erano una dolcezza e una serietà simili a quelli che hanno le persone continuamente concentrate in un’unica opera amata.


  • Amare per tutta la vita una donna o un uomo è come sostenere che una candela resterà accesa tutta la vita.


  • La calma è la vigliaccheria dell'anima.


  • Per essere felici bisogna credere anzitutto nella possibilità di esserlo: io adesso ci credo.


  • Il vero amore comporta sempre la rinuncia alla propria comodità personale.


  • Il potere è la somma di tutte le volontà delle masse, trasferito per consenso esplicito o tacito sui governanti scelti dalle masse.


  • Come uomovissuto, non sciocco e di sana costituzione, non credeva alla medicina.


  • Invece di dare al popolo sacerdoti, soldati e maestri, sarebbe opportuno sapere se non stia morendo di fame.


  • Non v'è grandezza dove non vi sono semplicità, bontà e verità.


  • Si può fare una grande malvagità, ma un'opera buona non si può farla altro che piccola.


  • Per acquistare il potere e conservarlo, bisogna amare il potere. E l'ambizione non s'accorda affatto con la bontà: s'accorda con l'orgoglio, con l'astuzia, con la crudeltà.


  • Per giudicare il grado di civiltà di uno Stato bisogna vedere le sue prigioni... dal di dentro.


  • Delle due l'una: o la guerra è una pazzia, oppure, se gli uomini compiono questa pazzia, non sono affatto individui dotati di intelletto, come siamo soliti affermare.


  • La lotta per l’esistenza e l’odio sono le uniche cose che leghino gli uomini.


  • Per quanto orribile, avrebbe unito a lei il proprio destino.


  • Proprio in quest’ozio obbligatorio e incensurabile è sempre consistita e consisterà la principale attrattiva della carriera militare.


  • Se l'uomo potesse trovare il modo, restando ozioso, di sentirsi utile e fare il suo dovere, ritroverebbe una parte della sua beatitudine.


  • Qui invece c’è chi lascia crescere le unghie finché reggono e si aggancia ai polsi bottoni che paion piattini, in modo da non poter far più nulla con le mani.


  • Le caratteristiche essenziali che costituiscono la forza del russo: la semplicità e l'ostinazione.


  • Il vizio non consiste in qualcosa di fisico, giacché nessun eccesso fisico costituisce una vera depravazione.


  • L'ambizione non s'accorda affatto con la bontà; s'accorda con l'orgoglio, con l'astuzia, con la crudeltà.


  • Non vi è fetore al quale l'olfatto non finisca per abituarsi, non vi è rumore al quale l'udito non possa assuefarsi, né mostruosità che l'uomo non abbia imparato a considerare con indifferenza.


  • Ho bisogno di movimento fisico, altrimenti il mio carattere si guasta.


  • Le due più grandisventure nella vita sono una cattiva salute e una cattiva coscienza.


  • La pietà è una delle più preziose facoltà dell'animaumana. L'uomo, impietosendosi delle sofferenze di un essere vivente, dimentica se stesso e si immedesima nella situazione degli sventurati. Con questo sentimento si sottrae al suo isolamento ed acquista la possibilità di congiungere la sua esistenza a quella degli altri esseri.


  • Per il lacchè non può esistere il grand'uomo, perché il lacchè ha un concetto tutto suo della grandezza.


  • Nel momento stesso in cui incontrava un uomo in auge, l’istinto gli suggeriva che costui poteva essereutile, e lui alla prima occasione se lo faceva amico, senza deliberazione, per istinto. Lo adulava, stabiliva un rapporto cordiale e alla fine gli parlava di ciò che gli stava a cuore.


  • Lo irretiva con quella sottile lusinga, che è sempre unita alla presunzione, e che consiste nel sottintendere tacitamente come il proprio interlocutore sia la sola persona, insieme con noi, capace di capire tutta la stupidità di tutti gli altri, e la ragionevolezza e la profondità dei nostri pensieri.


  • Quando l'animalità si dissimula sotto una copertura pseudo-estetica, poetica, e pretende considerazione, allora, divinizzando l’animalità, ti perdi in essa, e non distingui più il bene dal male. Allora è terribile.


  • Credendo a se stesso, l'uomo si espone sempre al giudizio della gente, credendo agli altri ha sempre l'approvazione di chi lo circonda.