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La pietà, mentre addolcisce le sofferenze degli altri, è giovevole ancor più a colui il quale la prova.
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La suprema saggezza ha soltanto una scienza: la scienza del tutto, la scienza che spiega l'intera creazione e il posto dell'uomo in essa.
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La rivoluzione è una grande distruttrice di uomini e di caratteri. Consuma i valorosi e annienta i meno forti.
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La legge è come una banderuola d'un vecchio campanile, che varia e si muove secondo che spira il vento.
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Nella voce, come pure nello sguardo c’erano una dolcezza e una serietà simili a quelli che hanno le persone continuamente concentrate in un’unica opera amata.
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Amare per tutta la vita una donna o un uomo è come sostenere che una candela resterà accesa tutta la vita.
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Il potere è la somma di tutte le volontà delle masse, trasferito per consenso esplicito o tacito sui governanti scelti dalle masse.
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Invece di dare al popolo sacerdoti, soldati e maestri, sarebbe opportuno sapere se non stia morendo di fame.
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Per acquistare il potere e conservarlo, bisogna amare il potere. E l'ambizione non s'accorda affatto con la bontà: s'accorda con l'orgoglio, con l'astuzia, con la crudeltà.
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Delle due l'una: o la guerra è una pazzia, oppure, se gli uomini compiono questa pazzia, non sono affatto individui dotati di intelletto, come siamo soliti affermare.
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Proprio in quest’ozio obbligatorio e incensurabile è sempre consistita e consisterà la principale attrattiva della carriera militare.
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Se l'uomo potesse trovare il modo, restando ozioso, di sentirsi utile e fare il suo dovere, ritroverebbe una parte della sua beatitudine.
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Qui invece c’è chi lascia crescere le unghie finché reggono e si aggancia ai polsi bottoni che paion piattini, in modo da non poter far più nulla con le mani.
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Il vizio non consiste in qualcosa di fisico, giacché nessun eccesso fisico costituisce una vera depravazione.
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L'ambizione non s'accorda affatto con la bontà; s'accorda con l'orgoglio, con l'astuzia, con la crudeltà.
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Non vi è fetore al quale l'olfatto non finisca per abituarsi, non vi è rumore al quale l'udito non possa assuefarsi, né mostruosità che l'uomo non abbia imparato a considerare con indifferenza.
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La pietà è una delle più preziose facoltà dell'animaumana. L'uomo, impietosendosi delle sofferenze di un essere vivente, dimentica se stesso e si immedesima nella situazione degli sventurati. Con questo sentimento si sottrae al suo isolamento ed acquista la possibilità di congiungere la sua esistenza a quella degli altri esseri.
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Per il lacchè non può esistere il grand'uomo, perché il lacchè ha un concetto tutto suo della grandezza.
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Nel momento stesso in cui incontrava un uomo in auge, l’istinto gli suggeriva che costui poteva essereutile, e lui alla prima occasione se lo faceva amico, senza deliberazione, per istinto. Lo adulava, stabiliva un rapporto cordiale e alla fine gli parlava di ciò che gli stava a cuore.
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Lo irretiva con quella sottile lusinga, che è sempre unita alla presunzione, e che consiste nel sottintendere tacitamente come il proprio interlocutore sia la sola persona, insieme con noi, capace di capire tutta la stupidità di tutti gli altri, e la ragionevolezza e la profondità dei nostri pensieri.
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Quando l'animalità si dissimula sotto una copertura pseudo-estetica, poetica, e pretende considerazione, allora, divinizzando l’animalità, ti perdi in essa, e non distingui più il bene dal male. Allora è terribile.
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Credendo a se stesso, l'uomo si espone sempre al giudizio della gente, credendo agli altri ha sempre l'approvazione di chi lo circonda.