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Le favole non dicono ai bambini che esistono i draghi, i bambini già sanno che esistono, le favole dicono ai bambini che i draghi possono essere uccisi.
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Devo il mio successo all’aver ascoltato rispettosamente i migliori consigli, e poi essere andato via per fare l’esatto opposto.
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La felicità non porta la pace, ma una spada: ti scuote come un lancio di dadi sul quale hai puntato tutto, toglie la parola e annebbia la vista. La felicità è più forte di se stessi e poggia il suo piede con fermezza sulla tua testa.
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Il tramonto bruciava come uno di quegli incendi festosi e misteriosi nei quali le cose più comuni evocano, con i loro colori, oggetti preziosi o strani.
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Ogni architettura è grande dopo il tramonto: forse l’architettura è veramente un’arte notturna, come quella dei fuochi artificiali.
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La famiglia è la prova della libertà; perché la famiglia è l’unica cosa che l’uomo libero fa per sé e da solo.
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Ci sono due modi per sentirsi soddisfatti. Uno è continuare ad accumulare sempre di più. L’altro è desiderare di meno.
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Siamo tutti nella stessa barca, in un mare in tempesta, e ci dobbiamo a vicenda un terribile e tragica lealtà.
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Le idee sono pericolose, ma niente è più pericoloso di un uomo senza idee. Il giorno che ne avrà una gli darà alla testa come il vino a un astemio.
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La crudeltà è, forse, il tipo peggiore di peccato. La crudeltà intellettuale è certamente il tipo peggiore di crudeltà.
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La Bibbia ci dice di amare i nostri vicini di casa, ed anche di amare i nostri nemici. Probabilmente perché spesso si tratta delle stesse persone.
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La serietà non è una virtù. Sarebbe un’eresia, ma un’eresia molto più giudiziosa, dire che la serietà è un vizio.
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Il bambino non sa che esistono i draghi perché è scritto nelle favole. Il bambino sa già che esistono i draghi, ma legge nelle favole che i draghi possono essere sconfitti.
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Ma essa notò che ciò che egli conosceva era sempre appena il frammento di un fatto. Ciò che costantemente egli mostrava di non conoscere, era la verità he si nascondeva dietro il fatto stesso. Ciò che egli non conosceva era l’atmosfera: era la tradizione.
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Tu ringrazi prima dei pasti. Bene. Ma io dico grazie prima del concerto e dell’opera, prima del gioco e della commedia, quando apro un libro, disegno, dipingo, nuoto, faccio scherma e pugilato, cammino, gioco, ballo e dico grazie quando tuffo la penna nell’inchiostro.
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Rossetti sottolinea — con amarezza ma con grande verità — che il peggior momento per un ateo è quando gli viene espressa estrema gratitudine ed egli non ha nessuno cui mostrare riconoscenza. L’inverso di questa affermazione è altrettanto vero; come è vero che tale gratitudine produceva, in uomini simili a quelli che stiamo qui considerando, i momenti più puramente gioiosi che l’uomo abbia mai conosciuto.