-
-
Primavera non bussa lei entra sicura come il fumo lei penetra in ogni fessura ha le labbra di carne i capelli di grano che paura, che voglia che ti prenda per mano. Che paura, che voglia che ti porti lontano.
-
Quando in anticipo sul tuo stupore verranno a chiederti del nostro amore, a quella gente consumata nel farsi dar retta, un amore così lungo, tu non darglielo in fretta.
-
-
-
-
-
Ah che bell’ ‘o cafè pure in carcere ‘o sanno fâ co’ â ricetta ch’a Ciccirinella compagno di cella ci ha dato mammà.
-
-
-
-
Il cancro e l'AIDS sono bestie educate: mangiano una ben misera razione di carne rispetto a quella che hai mangiato tu e non ti lasciano solo come tu tenti di fare con loro.
-
Passano gli anni, i mesi e se li conti anche i minuti. È triste trovarsi adulti senza essere cresciuti.
-
-
-
-
La fedeltà, in fondo, che cos’è? Non è altro che un grande prurito con il divieto assoluto di grattarsi.
-
Non mi sento responsabile d’essere migliore degli altri. Ciò che non sopporto è di provare piacere nel dimostrarlo.
-
Noi siamo dei venditori. Bisogna vedere se siamo abbastanza onesti da vendere carne fresca oppure carne marcia.
-
-
I potenti rammentino che la felicità non nasce dalla ricchezza né dal potere, ma dal piacere di donare.
-
Ho sempre dato molto poco peso alla virtù e non ho mai capito bene perché si debba trovare tanta colpa nell’errore. Anche perché non sono ancora riuscito a capire, dopo cinquanta anni di vita, cosa sia esattamente la virtù e a cosa corrisponda l’errore.
-
In un vortice di polvere gli altri vedevan siccità. A me ricordava la gonna di Jenny in un ballo di tanti anni fa.
-
-
Non mi sento responsabile d'essere migliore degli altri. Ciò che non sopporto è di provarepiacere nel dimostrarlo.
-
Ci hanno insegnato la meraviglia verso la gente che ruba il pane... ora sappiamo che è un delitto il non rubare quando si ha fame.
-
La fedeltà, in fondo, che cos'è? Non è altro che un grande prurito con il divieto assoluto di grattarsi.
-
-
-
Io sono uno che sceglie la solitudine. E che come artista si fa carico di interpretare il disagio rendendolo qualcosa di utile e di bello. È il mio mestiere.
-