Frasi sulla violenza
L’altra sera ho acceso la tv: sesso e violenza, sesso e violenza. E quelle erano solo le previsioni del tempo!
Ogni tipo di violenza è il risultato del fatto che le persone inducono se stesse a credere che il loro dolore deriva dagli altri e che, di conseguenza, essi meritano di essere puniti.
Nessuno, di fronte alle donne, è più arrogante, aggressivo e sdegnoso dell’uomo malsicuro della propria virilità.
Brasile, il #papa ai giovani: «Demolite la violenza, abbattete l’egoismo». Al mio segnale scatenate il Paradiso
Quello che l’animale vuole è la sconfitta, non l’uccisione; lo scopo dell’aggressività è il predominio, non la distruzione.
La paura collettiva stimola istinto del gregge e tende a produrre ferocia nei confronti di coloro che non sono considerati membri del branco.
Mi oppongo alla violenza perché, quando sembra produrre il bene, è un bene temporaneo; mentre il male che fa è permanente.
Anche l’assassino più inveterato e più impenitente sa comunque di essere un criminale, cioè ritiene in coscienza di aver agito male, anche se non prova nessun pentimento.
Conflitti e fazioni, violenze e sconvolgimenti sono causati dall’abbandono dei valori umani nella vita quotidiana.
Con la violenza puoi uccidere colui che odi ma non uccidi l’odio. La violenza aumenta l’odio e nient’altro.
La perseveranza serve più della violenza: molte cose che non possono essere superate tutte assieme lo sono se prese poco a poco.
La violenza, che non è in se stessa crudele, lo diviene nella trasgressione specifica di chi l’organizza. La crudeltà è una delle forme della violenza organizzata.
La violenza è una malattia, una malattia che danneggia tutti coloro che lo usano, indipendentemente dalla causa.
Fino ad oggi gli uomini hanno sempre fatto sforzi prodigiosi per preparare la guerra, pochissimi per conoscerla.
Se uno l’aggressività non ce l’ha di suo è inutile che se la mette addosso, perché si vede ancora meglio com’è fatto veramente.
Ormai anche le riviste scientifiche rifiutano la pubblicazione di studi che comportino maltrattamento di animali, soprattutto quando non appare necessario ai fini delle conoscenze.
I pretesti per scatenare la guerra non mancano mai. La storia è un vero magazzino di moventi bellici sempre disponibili. Ciascuna delle sue pagine fornisce un precedente e mette a nostra disposizione un rancore pronto a risorgere alla prima occasione.
Nessuno può essere costretto dalla violenza o dalle leggi ad essere felice; per conseguire tale stato sono invece necessari un’amorevole e fraterna esortazione, una buona educazione e soprattutto un personale e libero giudizio.
Non è vero che la guerra sia connaturata con la società umana. La guerra è insita nella società capitalistica, è l’imperialismo che genera inevitabilmente le guerre, ma questa inevitabilità delle guerre può essere anch’essa eliminata distruggendo l’imperialismo.
Ci sono sempre falsi profeti. Ma nel caso della psichiatria è la profezia stessa ad essere falsa, nel suo impedire, con lo schema delle definizioni e classificazioni dei comportamenti e con la violenza con cui li reprime, la comprensione della sofferenza, delle sue origini, del suo rapporto con la realtà della vita e con la possibilità di espressione che l’uomo in essa trova o non trova.
Il terrorismo, alimentato anche da fanatiche distorsioni della fede in Dio, sta cercando di introdurre nel Mediterraneo, in Medio Oriente, in Africa i germi di una Terza guerra mondiale. Sta alla nostra responsabilità fermarla.
La rabbia e la violenza non possono costruire una nazione. Ci stiamo sforzando di procedere in un modo e verso un risultato che garantirà che tutte le nostre persone, bianche e nere, emergano come vincitori.