Frasi sulla rivalità
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Frasi sulla rivalità di Stanislaw Jerzy Lec
Non mi piace chiunque trasformi la solidarietà in competizione, la carità in marketing, l’elemosina in esibizionismo.
Come non essere ottimista! I miei avversari si sono rivelati finora esattamente quelle canaglie che avevo sospettato.
La vecchiaia è il momento ideale per uscire dalla competizione, per smettere di cercare conflitti, per arrabbiarsi meno.
In una società basata sullo spirito di competizione, non ci può essere fratellanza; e nessuna riforma, nessuna imposizione, nessuno metodo educativo potrà generarla.
Contro individui concordi, anche la potenza dei re s’infrange: ma la discordia e la sedizione offrono infiniti vantaggi agli avversari.
La competizione tra capitalismo e socialismo non va temuta: le ragioni del secondo sono più forti di quelle del primo.
La competizione porta alla sconfitta. Persone che tirano la corda in due direzioni opposte si stancano e non arrivano da nessuna parte.
In una coppia di sportivi invidia e competizione ci sono. Vedere che la tua fidanzata va così bene non è facile per Luca. Io cerco di stare attenta. Non do troppo valore alle cose, volo basso, la butto sul ridere.
La rabbia serve, ma devi concentrarti di più, ok? Si è maestri del kung fu non per combattere, ma per esercitarsi nell’autodisciplina. Fissa sempre l’avversario.
Chi ritiene che la cattiveria aiuti a stare meglio, non fa altro che riflettere il peggio del nostro modo di vivere, quello dell’individualismo, del successo, della competizione, dove la bontà è colpevolmente confusa con la debolezza.
I dati terrificanti ormai sono un’industria. Diverse ditte si trovano in competizione per vedere fino a che punto possono arrivare a farci paura.
Le Olimpiadi per me sono sempre state una competizione fuori dal tempo. Un’oasi di felicità ed entusiasmo fatta di scherma, atletica, nuoto, tuffi, box, judo, ciclismo, volley, canoa…
Fare una corsia, toccare il fondo della piscina e ritornare indietro senza avere uno scontro tra uomo e uomo… ho lasciato perdere: amo la competizione.
Gli scrittori e i politici sono naturalmente rivali. Entrambi i gruppi cercano di rendere il mondo a loro immagine; combattono per il possesso dello stesso territorio.
Quando il cristianesimo cominciò la sua penetrazione nel mondo antico, incontrò la rivalità della religione di Mitra e per un po’ di tempo fu dubbia la vittoria tra le due divinità.
Non mi piace la parola avversario. Sono uscito dalla visione antagonista quando ho capito che non era mio diritto uccidere la gente. Ho accettato le regole.
La Nazionale è fatta con i migliori giocatori. Capita che su cinque bravi giochino solo uno o due, la rivalità c’è ed è la base per ottenere il meglio dai propri giocatori. Poi è l’allenatore a scegliere secondo il determinato momento.
Mio nonno mi disse una volta che ci sono due tipi di persone: quelli che fanno il lavoro e quelli che si prendono il merito. Mi disse di cercare di essere nel primo gruppo; ci sarà sempre molta meno competizione.
Le Olimpiadi sono una metafora meravigliosa della cooperazione mondiale: è il tipo di competizione internazionale che è sana e in buona salute; un gioco tra i paesi che rappresenta il meglio di ognuno di noi.
Ho un grande rispetto dell’avversario al punto da tremare come una foglia prima dell’inizio di ogni competizione. Quando mancano dieci minuti all’incontro, mi sembra di ritornare all’esame di maturità. Provo la stessa angoscia.