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Frasi sulla Miseria

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Oh quanto è ostinata la povertà nel mantenere il suo trono.



Si chiede inutilmente ciò che la povertà nasconde.




L'infelice povertà nulla ha in sé di più doloroso, che l'esser esposta ai motteggi degli uomini.



Dura è la povertà che nasce dalla ricchezza.


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È povertà oltremodo sicura il non poter utilizzare ciò di cui si ha bisogno.




Non è povero chi ha poco, ma chi desidera molto.



Non puoi sbarazzarti della povertà dando alla gente del denaro.



La povertà è d'ostacolo alle proprie forze.



La miseria non è data dalla scarsità di cibo, ma dalla mancanza di democrazia.



La vera causa della fame nel mondo è l'impossibilità da parte dei poveri di procurarsi le risorse necessarie alla loro sopravvivenza.




Raramente la miseria genera bellezza e poesia, nella realtà genera cattiveria e invidia.



C’è una marea nelle cose degli uomini che, colta al flusso, mena alla fortuna; negletta, tutto il viaggio della vita s’incaglia su fondali di miserie.



Frugalità è un eufemismo per definire la miseria.



La mia famiglia viveva in una tale miseria che quando finalmente siamo diventati poveri abbiamo fatto una festa.




Bere gin è un grande vizioinglese, ma miseria e sporcizia sono peggiori.



La miseria è il vero copione della comicità. È già tragedia, perciò si ride.



La miseria è un’invenzione degli uomini e la grandezza il normale andazzo del mondo.



- Maria Senza Soldi volete sposare il qui presente Giovanni Senza Quattrini?- Sì.- Bene, vi dichiaro morti di fame.


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Il denaro non può comprare la felicità, ma rende la miseria più sopportabile.



I poveri si dividono in due categorie: quelli che hanno fame e quelli che hanno fame.



Il disperare aggrava non soltanto la nostra miseria ma anche la nostra debolezza.



All'uomo che ha soltanto un martello, ogni cosa che vede inizia a somigliare ad un chiodo



Consolarsi con l'altrui miserabilità può certo aiutare ad alleviare la propria disperazione ma non a migliorare se stessi.



Vedo un terzo della nostra nazione male alloggiato, mal vestito e mal nutrito.



L'uomo è ricco da quando ha familiarizzato con la penuria.



Non vi può essere vera libertà individuale in presenza di insicurezzaeconomica.



La miseria ha i suoi gesti. Il corpo stesso alla lunga prende abitudini da povero.



Il dolore, in chi manca di pane, è più rassegnato.



Si è morti, si dorme il grande sonno e ci se ne fotte di certe miserie.



Mangiare, o bere l'oro e le pietre preziose si è piuttosto pompa da ricco che di chi brami alimento.



Molto spesso è proprio la scarsità, la difficoltà di accesso a un cibo che ne fonda il valore di prodottoraro e pregiato.



La vera povertà è meno una questione di reddito che una condizione mentale.



I miserabili non hanno compassione, fanno del bene solo su dei forti principi di dovere.



L’uomo vive di solo pane, ma solo quando c’è poco pane.



Guardare indietro è fatale all'Arte. È un voler restare poveri. L'arte non può e non vuole sopportare la miseria.



Siamo ormai sazi di immagini di bambini denutriti!



La fame dà i cattiviconsigli.



Chi muore nella miseria muore sempre troppo tardi.



Sono indispensabili due elementi: la consapevolezza di esseremiseri e oppressi, e la convinzione che miseria e oppressione non fanno parte dell’ordinenaturale del mondo.



Ventre affamato non sente ragione.