Frasi sul trionfo
Una generazione perpetua di passioni vive nel cuore umano, talché la rovina dell’una è quasi sempre il trionfo di un’altra.
Le gioie violente hanno violenta fine, e muoiono nel loro trionfo, come il fuoco e la polvere da sparo, che si consumano al primo bacio.
Essere sempre vincente, calpestare il prossimo, non avere mai dubbi. Non sono queste le qualità che consentono alla imbecillità umana di trionfare nel mondo?
È innegabile che nel mondo esiste tanta gente meschina che vuole trionfare su tutto quello che si eleva di un solo palmo dalla mediocrità.
Non aspettare d’essere un sole che tramonta. È una massima ben nota ai saggi: abbandonare le cose prima che esse ci abbandonino. Si sappia trasformare in trionfo la fine stessa, poiché talora il sole medesimo, quando ancora splende nel cielo, si rifugia dietro una nube affinché nessuno lo veda cadere, e lascia tutti nel dubbio se sia caduto o no.
Qualcuno dice che il male trionfa perché non si fa nulla per impedirlo. La verità è che il male trionfa comunque.
La barbarie è lo stato naturale dell’umanità. La civiltà è innaturale. È un capriccio delle circostanze. E la barbarie, alla fine, deve sempre trionfare.
Nella vita attuale il mondo appartiene solo agli stupidi, agli insensibili e agli agitati. Il diritto a vivere e trionfare oggi si conquista quasi con gli stessi requisiti con cui si ottiene il ricovero in manicomio: l’incapacità di pensare, l’amoralità e l’ipereccitazione.
La filosofia trionfa agevolmente sui mali trascorsi e sui mali a venire. Ma i mali presenti trionfano su di essa.
Il massimo trionfo della scienza sembra consistere nella velocità crescente con cui lo stupido può trasferire la sua stupidità da un luogo a un altro.
In una recensione scrivere sempre: “Un libro meraviglioso, unico, originale, trionfo di intelligenza e ironia”. Sta bene su tutto.
Una nuova verità scientifica non trionfa perché i suoi oppositori si convincono e vedono la luce, quanto piuttosto perché alla fine muoiono, e nasce una nuova generazione a cui i nuovi concetti diventano familiari!
Ma in Gatsby c’era stato un cambiamento semplicemente sconcertante: splendeva, né più né meno: senza una parola né un gesto di trionfo, un benessere nuovo emanava da lui riempiendo la stanza.
Fermezza di fronte al destino, grazia nella sofferenza, non vuol dire semplicemente subire: è un’azione attiva, un trionfo positivo.
Il Signore non ha mai inteso di farci concorrenza e ben volentieri ci lascia i nostri poveri trionfi, che, se accendono i cervelli fatui, non riscaldano alcun cuore.
Quando dispero, io ricordo che nel corso di tutta la storia la via dell’amore e della verità ha sempre trionfato. Ci sono stati tiranni e macellai, e per un po’ possono sembrare invincibili, ma la conclusione è che cadono sempre. Riflettici. Sempre.