Frasi di Ludwig Wittgenstein

La tragedia consiste in questo: che l’albero non si piega, ma si spezza.

Riposare sui propri allori è altrettanto pericoloso che riposare su una slavina. Ti appisoli, e muori nel sonno.

Si potrebbe fissare un prezzo per i pensieri. Alcuni costano molto altri meno. E con che cosa si pagano i pensieri? Credo con il coraggio.

I limiti del mio linguaggio significano i limiti del mio mondo.

Il mondo è la totalità dei fatti, non delle cose.

Il mondo è tutto ciò che accade.

Il corpo umano è il miglior ritratto dell’anima.

Su ciò di cui non si può parlare è bene tacere.

Nella vita, come nell’arte, è difficile dire qualche cosa che sia altrettanto efficace del silenzio.

Se qualcosa è buono, allora è anche divino.

In filosofia si deve calare nell’antico caos e sentircisi a proprio agio.

I limiti del mio linguaggio costituiscono i limiti del mio mondo. Tutto ciò che io conosco è ciò per cui ho delle parole.

La vita di conoscenza è la vita che è felice nonostante la miseria del mondo.

Nessuna confessione religiosa ha tanto peccato per abuso di espressioni metafisiche quanto la matematica.

Solo chi è molto infelice ha diritto di compatire un altro.

Nulla è così difficile come non ingannare se stessi.

Per un vero uomoreligioso nulla è tragico.

Nella vita, come nell'arte, è difficile dire qualche cosa che sia altrettanto efficace del silenzio.

La filosofia è una battaglia contro la stregoneria della nostra intelligenza per mezzo del linguaggio.

Vi sconsiglio vivamente di diventarefilosofi accademici. Tra loro la tentazione del pensiero fasullo è diffusissima.

Un trattato di filosofia potrebbe benissimo essere composto da battute umoristiche.

Tutto ciò che la filosofia può fare è distruggere idoli. E questo significa non crearne di nuovi.

Chi non è certo di nessun dato di fatto, non può neanche esser sicuro del senso delle sue parole.

I confini del mio linguaggio sono i confini del mio mondo.

Anche per il pensiero c'è un tempo per arare e un tempo per mietere.

A turbarci è la tendenza a credere che la mente sia qualcosa di simile a un omino che sta dentro di noi.