Frasi di Alberto Moravia
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Al mondo non c’è coraggio e non c’è paura, ci sono solo coscienza e incoscienza. La coscienza è paura, l’incoscienza è coraggio.
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Le esperienze che contano sono spesso quelle che non avremmo mai voluto fare, non quelle che decidiamo noi di fare.
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Un male incerto provoca inquietudine perché, in fondo, si spera fino all’ultimo che non sia vero; ma un male sicuro, invece, infonde per qualche tempo una squallida tranquillità.”
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La disoccupazione è una cosa per il disoccupato e un’altra per l’occupato. Per il disoccupato è come una malattia da cui deve guarire al più presto, se no muore; per l’occupato è una malattia che gira e lui deve stare attento a non prenderla se non vuole ammalarsi anche lui.
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Nonostante una lunga vita piena di difficoltà di tutti i generi, alla fine mi considero un privilegiato per il fatto di essere un artista.
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Quando non si è sinceri bisogna fingere, a forza di fingere si finisce per credere; questo è il principio di ogni fede.
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Quale debole sforzo basterebbe per essere sinceri, e invece si fa di tutto per andare nella direzione opposta.
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Questo è certamente uno dei peggiori effetti della guerra: di rendere insensibili, di indurire il cuore, di ammazzare la pietà.
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La comicità implica l'esperienza indispensabile della serietà, mentre la serietà non implica affatto l'esperienza della comicità.
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Curiosamente, gli elettori non si sentono responsabili per i fallimenti del governo che hanno votato.
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Un male incerto provoca inquietudine perché, in fondo, si spera fino all'ultimo che non sia vero; ma un male sicuro, invece, infonde per qualche tempo una squallida tranquillità.
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Si può talvolta essere fedelissimi e non amare... In certi casi, anzi, la fedeltà è una forma di vendetta, di ricatto, di rivalsa dell'amor proprio.
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Non rinnegare mai a te stesso ciò per cui hai combattuto. La sconfitta non rende ingiusta una causa.
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Si può talvolta essere fedelissimi e non amare... In certi casi, anzi, la fedeltà è una forma di vendetta, di ricatto, di rivalsa dell'amor proprio.
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Era la normalità che l’attraeva; e tanto più in quanto gli si rivelava non casuale né affidata alle preferenze e alle inclinazioni naturali dell’animo bensì prestabilita, imparziale, indifferente ai gusti individuali, limitata e sorretta da regole indiscutibili e tutte rivolte ad un fine unico.
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L’India è una concezione della vita. Quale concezione? Quella ben nota secondo la quale tutto ciò che sembra reale non è reale e tutto ciò che non sembra reale è reale.