Frasi sulle superstizioni
La cosa più veloce fu però sempre una sola: il fulmine. Il timore superstizioso del fulmine, dal quale non c’è difesa, è ampiamente diffuso.
L’origine di certe superstizioni è spesso connessa all’intenzione di attribuire avvenimenti avversi a cause specifiche.
Siete ancora così sprofondati nella superstizione, così aggrappati a oscure fedi preistoriche, da creder nei fatti? Non vi fidate dell’intuizione?
È una superstizione infantile dello spirito umano che la verginità sia considerata una virtù e non la barriera che separa l’ignoranza dalla conoscenza.
Se gli uomini fossero in grado di governare secondo un preciso disegno tutte le circostanze della loro vita, o se la fortuna fosse loro sempre favorevole, essi non sarebbero schiavi della superstizione.
La superstizione è un’idea contaminata dall’emozione o dalla suggestione, un’ipotesi che produce timore, un timore che avvilisce e distrugge, inquantoché si crede sì che Dio esista, ma che sia ostile e dannoso.
La superstizione assorbe quasi sempre le attenzioni, l’ammirazione e le finanze dei popoli. Essi hanno una religione molto costosa; ma non hanno denaro, né istruzione, né virtù, né felicità.
La superstizione è sostenuta esclusivamente dalla speranza, dall’odio, dall’ira e dall’inganno, dato che essa trae la sua origine non dalla ragione, ma dalla sola sensibilità e per di più da una appassionata sensibilità.
La sicurezza è perlopiù una superstizione. Non esiste in natura, né i cuccioli di uomo riescono a provarla. Evitare il pericolo non è più sicuro, sul lungo periodo, che esservi esposti apertamente. O la vita è una avventura da vivere audacemente, oppure è niente.
Esporsi al giudizio di una comunità è un atto nobile e umile, ma se la comunità è così fortemente dominata dalla menzogna e dalla superstizione, quanto vale il suo giudizio? Antigone ebbe il privilegio di ribellarsi alle leggi. Ma come ci si ribella all’ illegalità?
La facilità con cui gli uomini si lasciano irretire da ogni genere di superstizione è pari soltanto alla difficoltà di renderli costanti in uno solo di tali generi; anzi, poiché l’uomo del volgo vive sempre in uno stato di infelicità, esso non trova mai durevole soddisfazione e soltanto lo seduce ciò che ha sapore di novità e che non si è ancora rivelato illusorio.
Se capisco che in un particolare momento della mia attività sono stanco, e magari decido di dormire prima dello spettacolo, è sicuro che se la serata andrà bene, allora dormirò prima di tutte le successive! Questo non è essere superstiziosi, è qualcosa che ha a che fare con una ricerca del giusto assetto nelle diverse situazioni che capitano.
Ora erano penetrati in me certi bacilli che diremo dell’ignoranza, della volgarità, della liberalità, della democrazia sciamannata; ed è forse perciò, se non anche per il ricordo del più infelice e tetro de’ miei congiunti, ch’io dovevo poi preferire nella vita la gente indotta, la cara superstizione.
I superstiziosi che hanno imparato più a biasimare i vizi che a insegnare le virtù e che cercano non di guidare gli uomini con la ragione, bensì di contenerli con la paura in modo che fuggano il Male piuttosto che amare le virtù, non tendono ad altro che a rendere gli altri miseri come essi stessi e perciò non è sorprendente se per lo più sono molesti e odiosi agli uomini.