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Frasi sulla disoccupazione

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Frasi sulla disoccupazione di Joseph Conrad, Khalil Gibran

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Se non potete lavorare con amore, ma solo con riluttanza, allora è meglio lasciare il lavoro e sedere alla porta del tempio e accettare elemosine da chi lavora con gioia.



Non credo e non ho mai detto che il problema della disoccupazione, quella dei giovani in particolare, non esista né che tutto dipenda dalla mancanza di determinazione di chi cerca lavoro.




I gatti sanno come ottenere cibo senza lavoro, riparo senza reclusione e amore senza fatica.



Lo Stato si fonda sulla schiavitù del lavoro. Se il lavoro diventerà libero, lo Stato sarà perduto.


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Nessun male sociale può superare la frustrazione e la disgregazione che la disoccupazione arreca alle collettività umane.




La disoccupazione dovuta alla scoperta di strumenti e economizzatori di manodopera procede con ritmo più rapido di quello con cui riusciamo a trovare nuovi impieghi per la stessa manodopera.





Che terribile errore del nostro mondo, pensare che la fatica, il lavoro sia una virtù. Né l’uno né l’altra, ma piuttosto un vizio. Cristo non lavorava.



Le due cose più importanti non compaiono nel bilancio di un’impresa: la sua reputazione ed i suoi uomini



La conversazione erudita è o l’affettazione dell’ignorante, o la professione di colui che è mentalmente disoccupato.




Il lavoro non mi piace − non piace a nessuno − ma mi piace quello che c’è nel lavoro: la possibilità di trovare sé stessi.



Bisogna che il governo si adoperi per trovare sorgenti di lavoro, per fare in modo che tutti gli italiani abbiano una occupazione. Questo è quello che deve fare il governo, questo è quello che deve fare il parlamento.



Commovente lo sforzo collettivo di credere che la festa del Lavoro sia oggi e non il 2 novembre #primomaggio






Dovreste ringraziare che abbiamo un lavoro!



Vogliamo il salario. Vogliamo l’orario di lavoro. Viva il grande sciopero! Viva la giustizia!



La tecnologia non si è tanto sostituita al lavoro, quanto piuttosto ha allontanato i lavoratori dai processi produttivi.



Sarei disoccupato con la pace…


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Il lavoro non mi piace − non piace a nessuno − ma mi piace quello che c’è nel lavoro: la possibilità di trovare sé stessi.



L’artista è nulla senza il talento, ma il talento è nulla senza il lavoro.



L’esistenza di un disoccupato è una negazione al diritto di vivere peggiore della morte stessa.



Se fai il lavoro male, dopo magari non te lo fanno fare più.



Senza il diritto al lavoro la persona perde la sua dignità.



I posti di lavoro sono come le tigri: in via di estinzione.



Il 5% di voi avrà un posto di lavoro stabile, il restante 95% è fuori.





Signori, dalla prossima settimana non dovremo cercare lavoro, né lui dovrà cercare noi. Oscar Wilde.



Come fotografo di guerra spero di rimanere disoccupato per il resto della mia vita.





Senza ambizione non si inizia nulla. Senza lavoro non si finisce nulla. Il premio non ti verrà inviato. Devi vincerlo.



Le persone nervose e troppo sensibili, specialmente se disoccupate ed apprensive, si figurano di aver mille mali che hanno sede solo nella loro immaginazione.



Una mente disoccupata è una mente che non sta provando gioia.



Siamo arrivati a un tal grado di imbecillità, da considerare il lavoro non solo come onorevole, ma persino come sacro, mentre non è che una triste necessità.



Il lavoro mi perseguita, ma io sono più veloce.



Se il lavoro fosse un cane, di cani non ce ne sarebbero più.



– Cosa fai per vivere, tesoro? – L’uomo politico. – Anche a me non piace lavorare.



Siete la generazione dei 3 niente: niente lavoro, niente reddito, niente risorse.



Anche se nell’Irlanda del Nord non ci fossero centomila disoccupati, la miseria delle paghe griderebbe vendetta per gli enormi profitti della classe dominante e capitalistica, che prospera con le ferite, il sudore e le fatiche del popolo.





Nei paesi occupati gli abitanti sono disoccupati.