Frasi sulla devozione
È il culto dei devoti che rende un tempio un luogo sacro vivo. La deità nel tempio è solo un riflesso dello spirito dei devoti.
La devozione è una qualità nel tuo cuore: ti senti pieno di un senso di riverenza verso tutto ciò che è; senti un grande amore per tutto ciò che esiste. La devozione non è un sentiero, non devi percorrerlo. La devozione è un modo di fondersi e sciogliersi nell’esistenza; non è un pellegrinaggio, è semplicemente perdere tutti i confini che ti dividono dall’esistenza, è una storia d’amore.
La devozione è la dolcezza delle dolcezze e la regina delle virtù, perché è la perfezione della carità. Se vogliamo paragonare la carità al latte, la devozione ne è la crema; se la paragoniamo ad una pianta, la devozione ne è il fiore; se ad una pietra preziosa, la devozione ne è lo splendore; se ad un unguento prezioso, né è il profumo soave che dà la forza agli uomini e gioia agli Angeli.
Tutte le pietre preziose, gettate nel miele, diventano più splendenti, ognuna secondo il proprio colore, così ogni persona si perfeziona nella sua vocazione, se l’unisce alla devozione.
È vero che la devozione puramente contemplativa, monastica e religiosa può essere vissuta solo in questi stati, ma oltre a questi tre tipi di devozione, ve ne sono molti altri capaci di rendere perfetti coloro che vivono in condizioni secolari.
L’uomo ha bisogno di un oggetto di totale devozione; ha bisogno di un oggetto di devozione come punto focale di tutte le sue tensioni e come base per tutti i suoi valori effettivi, e non soltanto proclamati. Ha bisogno di questo oggetto di devozione per una serie di ragioni: perché integra le sue energie in una sola direzione; lo eleva al di sopra della sua esistenza isolata, con tutti i dubbi e l’insicurezza che la caratterizzano, e dà un senso alla sua vita
Anche in religione, la devozione è importante, ma guai a eccedere nel devozionalismo banale e fatuo!
Se la fede non è legata alla vita, non è fede. Se non tocca le scelte e le relazioni, è devozione vuota e ideologia.
La fede è un fatto, non una serie di chiacchiere. La speranza è un gesto di luce, non un pio sentimento. La carità è un avvenimento, non una preghierina devota.
Gesù incontrò un uomo e gli chiese: «Che cosa stai facendo?». «Mi dedico a Dio», rispose l’uomo. Gesù gli chiese: «Chi si prende cura di te?». «Mio fratello», rispose l’uomo. Gesù disse: «Il tuo fratello è più devoto a Dio di te».
A volte i non credenti sono più vicini a noi di tanti finti devoti. Lei non lo sa, ma il Signore sì.
Sono sicuro che la vera devozione sia la fonte del riposo; essa aiuta a sopportare la vita e rende dolce la morte: non si ricava altrettanto dall’ipocrisia.
Le cose più belle della vita sono al di là del denaro. Il loro prezzo è agonia, sudore, devozione. E il prezzo richiesto per la più preziosa di tutte le cose della vita è la vita stessa, costo ultimo per un valore assoluto.
I devoti, incapaci di accusare Dio di malvagità, si abituano a considerare i più duri colpi della sorte come prove indubbie della bontà celeste. Se sono immersi nel dolore, si ordina loro di credere che Dio li ama, che Dio li protegge, che Dio vuol metterli alla prova. Così la religione è arrivata a mutare il male in bene! Un incredulo diceva giustamente: “Se il buon Dio tratta così quelli che ama, lo prego con tutto il cuore di non pensare a me”.
Un amante senza imprudenza non è un vero amante. Circospezione e devozione sono una contraddizione in termini.
La devozione perpetua a quelli che un uomo chiama i suoi affari può essere sostenuta solo da una perpetua negazione di ogni altra cosa.
Chi non prende in mano un libro di matematica con devozione e non lo legge come la parola di Dio non lo capisce.
Compiere quel gesto era come mettere le gambe in acqua infine tuffarsi nel lago per la prima gelida nuotata di giugno. Da principio, un brivido nauseante, poi lo stupore di riuscire comunque a muoversi, sollevata da una corrente di ferrea devozione, calma sullo specchio dell’acqua della vita, sebbene il dolore del freddo continuasse a entrarle a ondate nel corpo
Gli italiani, con la loro religiosità esteriore fatta di processioni, di madonne che piangono, di statue che sanguinano, alla fin fine se ne fregano.
Ho voluto più bene a voi (ndr ragazzi) che a Dio, ma ho speranza che lui non stia attento a queste sottigliezze e abbia scritto tutto al suo conto.
Il Giuramento di FedeltàIo consegno il mio sangue nelle mani di SatanaTutti ciò che ho tra le mie maniA te, la Bestia, e al tuo controlloIo mi affido; corpo, mente e anima.
Io conosco il prezzo del successo: impegno, duro lavoro e un'inarrestabile devozione alle cose che vuoi veder succedere.
Incurabilmente religioso, questo è il modo migliore di descrivere la condizione mentale di così tanta gente.
Se le persone non fossero accecate dallo zeloreligioso, si renderebbero conto delle imperfezioni delle loro guide spirituali, disprezzandole.
È uno sbaglio, se non un'eresia, voler bandire la vita devota dalla truppa dei soldati, dalla bottega degli artigiani, dalla corte dei prìncipi, dal ménage delle persone sposate.
Nessuno può vivere senza respirare. Lo stesso è per il cristiano: senza la lode e senza la missione non vive da cristiano. E con la lode, l’adorazione.