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Frasi sull’Umanità

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L’umanità è quel che è, il problema non è cambiarla, ma conoscerla.



È civilizzato, sempre e ovunque, chi sa riconoscere pienamente l’umanità degli altri.




L’umanità, se non è tenuta a freno, agisce come una pestilenza, un cancro.



Mezza umanità è disgustosa, l’altra metà l’ammira.


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Il problema dell’amore è una delle grandi sofferenze dell’umanità e nessuno dovrebbe vergognarsi di pagare il suo tributo.




Perché la memoria del male non riesce a cambiare l’umanità? A che serve la memoria?



Finché l’uomo sfrutterà l’uomo, finché l’umanità sarà divisa in padroni e servi, non ci sarà né normalità né pace. La ragione di tutto il male del nostro tempo è qui.



Un giudice senza umanità è un giudice senza giustizia.



L’etica è cosa facciamo del disumano che accade intorno a noi per renderlo più umano.



La cultura è l’unico bene dell’umanità che, diviso fra tutti, anziché diminuire diventa più grande.




La storia dell’umanità è un continuo realizzarsi degl’ideali umani, e questo è il progresso.



L’umanità non è così difficile da capire; è la disumanità che non riesco a decifrare.



Il culto dell’umanità si celebra con sacrifici umani.



I buoni costituiscono la maggioranza dell’Umanità. Purtroppo a comandare sono i cattivi.




L’umanità crede di rimediare ai propri errori ripetendoli.



Umanità significa identità: tutti gli uomini sono fatti della stessa argilla.



Come il novanta per cento dell’umanità, vorrei sempre essere altrove, dove non sono, nel luogo dal quale sono or ora fuggito…



Se tutti gli uomini avessero la possibilità di uccidere clandestinamente e a distanza, l’umanità sparirebbe in qualche minuto.


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Credo che il declino dell’umanità sia iniziato col quel nostro antenato che davanti a una pittura rupestre disse: “che ci vuole, lo so fare anche io”.



Quella che diciamo l’umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi, i con rispetto parlando pigliainculo e i quaquaraquà.



L’umanità deve porre fine alla guerra, o la guerra porrà fine all’umanità.



L’umanità ha sempre barattato un po’ di felicità per un po’ di sicurezza.



È la Chiesa che ha abbandonato l’umanità, o è l’umanità che ha abbandonato la Chiesa?



L’umanità si prende troppo sul serio. È il peccato originale del mondo. Se l’uomo delle caverne fosse stato capace di ridere, la storia sarebbe stata diversa.



Il problema dell’umanità è che gli stupidi sono strasicuri, mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi.



L’umanità produce un’incredibile quantità di imbecilli. Quanto più cretino è l’individuo, tanto più ha voglia di moltiplicarsi. Gli individui perfetti generano al massimo un solo figlio, e i migliori decidono di non procreare del tutto.



Detestava le persone che parlano senza aver finito di pensare, dunque detestava quasi tutta l’umanità.



Quando l’umanità diventa gregge vuole l’animale capo.



Dall’Umanità, attraverso la Nazionalità, alla Bestialità.



Se la popolazione mondiale continuerà a crescere con il ritmo attuale, tra duemila anni l’umanità peserà più della terra.



Proteggere l’umanità da se stessa è la sfida più grande.



Oggi ci sono circa 3.500 lingue ma il 40% di queste sparirà nei prossimi 10 anni. Ogni mese sulla Terra muoiono due lingue e per ogni lingua che muore l’intera umanità perde una cultura e un modo di vedere e pensare il mondo».



Non è l’uomo che deve battersi contro una natura ostile, ma è la natura indifesa che da generazioni è vittima dell’umanità.



L’estinzione dell’umanità lascerà un vuoto colmabile.



L’umanità io l’ho divisa in due categorie di persone: uomini e caporali. La categoria degli uomini è la maggioranza, quella dei caporali per fortuna è la minoranza. Gli uomini sono quegli esseri costretti a lavorare tutta la vita come bestie, senza vedere mai un raggio di sole, senza la minima soddisfazione, sempre nell’ombra grigia di un’esistenza grama. I caporali sono appunto coloro che sfruttano, che tiranneggiano, che maltrattano, che umiliano. Questi esseri invasati dalla loro bramosia di guadagno li troviamo sempre a galla, sempre al posto di comando, spesso senza avere l’autorità, l’abilità o l’intelligenza, ma con la sola bravura delle loro facce toste, della loro prepotenza, pronti a vessare il povero uomo qualunque.



L’umanità è complicata, bisogna riconoscerlo, e ogni tentativo di semplificazione, di irreggimentazione, ogni sforzo dall’esterno per ridurre ogni cosa e ogni persona allo stesso denominatore comune sarà riprovevole, pericoloso e sinistramente ridicolo.