Frasi sull'Infanzia
Quando finalmente torni nella tua vecchiacasa, scopri che non era la vecchiacasa che ti mancava, ma la tua fanciullezza.
Egli era avanzato per la spensierata età della prima giovinezza, una strada che da bambini sembra infinita, dove gli anni scorrono lenti e con passo lieve, così che nessuno nota la loro partenza.
Quando si è alla fine della vita, morire significa partire; ma quando si è al principio di essa, partire vuol dire morire.
Le scottature più pericolose sono quelle ricevute da piccoli, poiché induriscono il carattere e fanno sì che l’animo di un bambino non si apra più.
Come i bambini al buio tremano e temon di tutto, così noi alla luce talvolta temiamo di cose che non son più tremende di quelle che temono i bimbi al buio e pensano che accadranno loro.
Un bambino di tre anni è un essere che trae altrettanto divertimento da un'altalena da cinquantasei dollari quanto dal trovare un piccolo vermiciattolo verde.
L’infanzia è una stagione fatata. La sola di tutta una vita che non finisce mai e t’accompagna fino all’ultimo respiro.
Le disgrazie della fanciullezza si ripercuotono sulla vita intera e lasciano al cuore dell'uomo una fonte inesauribile di malinconia.
Basta una parola, una frase: una di quelle frasi antiche, sentite e ripetute infinite volte, nel tempo della nostra infanzia.
L'infanzia e la vecchiaia non solo si ricongiungono ma sono i due stati più profondi che è dato di vivere.
Il nostro problema è che nell’infanzia ci hanno inoculato il cristianesimo in dosi minime, e adesso non riusciamo più a beccarci quello vero.
Da adulti non si hanno più dei veri amici, questa è la schifosa verità. Gli anni più belli te li sei lasciati indietro e ti accontenti degli avanzi.
Gli uomini si dividono in due categorie: bambini che diventano uomini e uomini che non sono mai stati bambini.
La dimenticanza infantile ci fornisce la chiave per la comprensione delle amnesie che, secondo le nostre conoscenze più recenti, sono alla base della formazione di tutti i sintomi nevrotici.
La ragione per cui la ricchezza non porta la felicità sta nel fatto che il denaro non è un concetto infantile.
Una delle tante insidie dell’infanzia è che non è necessariocapire per soffrire. Ma quando arriva l’età della ragione, le ferite non possono essere sanate.
L'infanzia ha le sue proprie maniere di vedere, pensare e sentire; nulla è più insensato che pretendere di sostituirle con le nostre.
I perché sono giochi che solo nelle imprevedibili domande dei bambini trovano la loro dimora. Per i grandi l'unicacuriosità sensata è interrogarsi sul come.
L’infanzia — lo sappiamo tutti — è un tesoro. Il cuore giovane, così aperto di speranza, contempla i misteri dell’amore di Dio e si mostra disposto in una maniera unica ad essere alimentato nella fede.
Da piccolo registravo i cartoni animati alla televisione, era un'ossessione. Ho capito molto presto che doppiare i cartoni sarebbe stato il mio lavoro, ma non avevo idea della portata di questo sogno.
Sono cresciuto a Brooklyn in un quartiere ebreo e credevo che tutto il mondo fosse uguale al posto in cui vivevo.
Da piccolo non credevo che le persone potessero vivere facendo film, non credevo nemmeno che la gente fosse in grado di farli.
Tutti i miei amici andavano pazzi per Star Wars, ma io non potevo andare al cinema, così mi sono affezionato a Star Trek.
Adoravo i supereroi americani e mi piacciono i manga giapponesi. Poter mettere tutto insieme in un unicofilm è stato come racchiudere la mia infanzia sul grande schermo.
Sono cresciuto in una fattoria in cui si ascoltava un'unicastazione radio che passava solo musica country.