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La vita felice viene dal superamento dei problemi, dal risolvere le difficoltà, affrontare le sfide.
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La distanza non è un ostacolo al tenersi in contatto − ma il tenersi in contatto non è un ostacolo all’essere distanti.
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Amarsi e rimanere insieme tutta la vita. Un tempo, qualche generazione fa, non solo era possibile, ma era la norma. Oggi, invece, è diventato una rarità, una scelta invidiabile o folle, a seconda dei punti di vista.
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I “legami umani” sono stati sostituiti dalle “connessioni”. Mentre i legami richiedono impegno, “connettere” e “disconnettere” è un gioco da bambini.
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Ordine vuol dire la cosa giusta al posto giusto e al momento giusto. Sono i confini a determinare quali sono le cose, i luoghi e i momenti giusti.
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Se davvero ci fosse armonia e consenso, che bisogno ci sarebbe di tante persone sulla terra? Ne basterebbe una: lui o lei avrebbe tutta la saggezza, tutto ciò che è necessario, il bello, il buono, il saggio, la verità.
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La guerra moderna alle paure umane, sia essa rivolta contro i disastri di origine naturale o artificiale, sembra avere come esito la redistribuzione sociale delle paure, anziché la loro riduzione quantitativa.
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La paura c’è e satura quotidianamente l’esistenza umana, mentre la deregulation planetaria penetra fin nelle sue fondamenta e i baluardi difensivi della società civile cadono in pezzi.
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Consumiamo ogni giorno senza pensare, senza accorgerci che il consumo sta consumando noi e la sostanza del nostro desiderio. E’ una guerra silenziosa e la stiamo perdendo
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Un consumatore soddisfatto sarebbe una catastrofe perla società dei consumi, per la quale invece i bisogni devono essere sempre risorgenti, non devono avere mai fine; i consumatori devono essere insaziabili, alla perenne ricerca di nuovi prodotti,avidi di nuove soddisfazioni in un mercato che sforna continuamente prodotti nuovi e inediti
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Noi non siamo definitivi rispetto agli oggetti che scegliamo di consumare ma sono loro in effetti a definire il nostro essere soggetti. Chi non consuma gli oggetti prescritti rischia in ogni momento di essere estromesso dalla società.
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Una società dei consumatori non può che essere una società dell’eccesso, del superfluo e dello scarto abbondante.
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La scelta del partner obbedisce allo stesso criterio che interviene nell’acquisto di un prodotto. Si cerca una persona adeguata alle proprie esigenze con la stessa preoccupazione che accompagna la scelta di un elettrodomestico. La ricerca del partner è calcolata, fredda, distaccata,priva di emozioni. Se qualcosa non funziona, al pari di qualsiasi prodotto d’acquisto, allora si mette da parte, si scarta la persona trovata e si passa ad altro.
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Lo scopo del gioco del consumo non è tanto la voglia di acquisire e possedere, né di accumulare ricchezze in senso materiale, tangibile, quanto l’eccitazione per sensazioni nuove, mai sperimentate prima. I consumatori sono prima di tutto raccoglitori di sensazioni: sono collezionisti di cose solo in un senso secondario e derivato.
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[…] la frammentazione politica e la globalizzazione economica sono alleate e cospirano agli stessi fini.
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Esseremoderni venne a significare, così come significa oggi, essereincapaci di fermarsi e ancor meno di restare fermi.
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Lo Stato e il mercato possono occasionalmente combattersi, ma in un sistema capitalista la relazione normale e ordinaria tra di essi è stata la simbiosi.
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L’attuale stretta creditizia non è il segnale della fine del capitalismo, solo dell’esaurimento di un altro pascolo.
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Nel dare forma alla nostra vita, siamo la stecca da biliardo, il giocatore o la palla? Siamo noi a giocare, o è con noi che si gioca?
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Ci si sente liberi nella misura in cui l’immaginazione non supera i desideri reali e nessuno dei due oltrepassa la capacità di agire.
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Oggi molti bevono caffè senza caffeina e birra senza alcol. Adottano bambini a distanza e seguono la politica internazionale o più recentemente le fluttuazioni dello spread, sentendosi fieri del proprio senso di responsabilità e della propria virtù, incapaci però, alla prova dei fatti, di sacrificare una parte del proprio io per riuscire a provare autentica empatia per le persone significative della loro vita. È di questa nuova maggioranza desensibilizzata, che dispone di droni e tastiere d’una potenza inaudita per fare le guerre senza sporcarsi neppure un alluce sul terrenonemico, che dobbiamo aver paura.