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Frasi di Jonathan Safran Foer

Frases de Jonathan Safran Foer

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  • La timidezza è quando distogli lo sguardo da una cosa che vuoi. La vergogna è quando distogli lo sguardo da una cosa che non vuoi.


  • In questo caso la verità è così potente che la prospettiva da cui ti poni non ha importanza.


  • L’allevamento industriale di animali è il primo responsabile del riscaldamento terrestre (significativamente più distruttivo dei trasporti) […]. Mangiare animali allevati industrialmente […] è quasi certamente la peggior cosa che possiamo fare all’ambiente.


  • Chi mangia regolarmente prodotti ricavati da animali allevati in modo intensivo non può definirsi ambientalista senza disgiungere la parola dal suo significato.


  • Sono assolutamente favorevole a far scendere la tradizione a un compromesso per una buona causa, ma forse in queste situazioni la tradizione, più che compromettersi, si realizza appieno.


  • Non sono triste, io, si ripeteva tante volte. Non sono triste, come se un giorno potesse riuscire a convincersi. O a gabbare se stesso. O a convincere gli altri – peggio di essere triste è solo quando gli altri sanno che sei triste.


  • Non ci si può difendere dalla tristezza senza difendersi dalla felicità.


  • Era un genio della tristezza, si immergeva in essa, separava i suoi numerosi filamenti, apprezzava le sue sfumature sottili. Creava un prisma attraverso cui la tristezza poteva essere divisa in uno spettro infinito.


  • Guarda che cosa sono gli allevamenti intensivi. […] Guarda che cosa facciamo effettivamente in nome del «benessere degli animali» e del «trattamento umano», e poi decidi se sei ancora disposto a mangiare carne.


  • Essere coerenti non è obbligatorio, ma confrontarsi con il problema sì.


  • Quasi sempre, quando spiegavo che stavo scrivendo un libro sul «perché mangiamo gli animali», i miei interlocutori davano per scontato, pur senza sapere nulla del mio punto di vista, che fosse a favore del vegetarianismo. È un presupposto rivelatore, e implica non solo che un’indagine approfondita sull’allevamento animale spinga ad abbandonare il consumo di carne, ma che la maggior parte delle persone sappia che le cose stanno così.


  • La compassione è un muscolo che si rafforza con l’esercizio, e allenarsi regolarmente a preferire la gentilezza alla crudeltà ci cambierebbe.


  • Tante volte succede che uno ha bisogno di scapparevia subito, ma gli uomini non hanno le ali, o comunque non ancora.


  • Questo è amore, pensava lei, sì o no? Quando noti l’assenza di qualcuno, e detesti quell'assenza più di ogni altra cosa. Ancora più di quanto ami la sua presenza.


  • Tutto è quello che è perché tutto è stato quello che è stato.


  • Alla fine riesci a tenerti solo quello che ti rifiuti di lasciare andare.


  • Non sono una cattiva persona. Sono una persona buona che è vissuta in tempi cattivi.


  • Io penso, penso, penso, pensando sono uscito dalla felicità un milione di volte, e mai una volta che vi sia entrato.


  • I rancher possono esserevegetariani, i vegani possono costruire mattatoi e io posso essere un vegetariano che appoggia il meglio della zootecnia.


  • La distanza che separa l’ammettere dall’accettare è la depressione.


  • È sempre possibile svegliare uno che dorme, ma non c’è rumore che possa svegliare chi finge di dormire.


  • Non abbiamo molta scelta: o il pollo a basso costo o la salute.


  • Nutrire suo figlio non è come nutrire se stesso, è più importante.


  • Proprio come nulla di ciò che facciamo può provocare direttamente tanta sofferenza negli animali quanto nutrirsi di carne, nessuna delle nostre scelte quotidiane ha più impatto sull’ambiente.


  • Non è solo quello che mettiamo in bocca a creare la convivialità, ma anche quello che ne lasciamo uscire. Esiste anche la possibilità che una conversazione sulle nostre convinzioni generi più convivialità - pur in presenza di convinzionidiverse - di qualunque cibo in tavola.


  • Perché un arrapato non ha il diritto di stuprare un animale mentre un affamato ha il diritto di ucciderlo e mangiarlo? È facile liquidare la domanda, ma è difficile darle una risposta.


  • Che si parli di pesci, maiali o di altri animali, questa sofferenza è la cosa più importante al mondo? Ovviamente no. Ma non è questo il punto. È più importante del sushi, del bacon o delle crocchette di pollo? Questo è il punto.


  • Che mondo creeremmo se tre volte al giorno la nostra compassione e la nostra razionalità intervenissero mentre ci sediamo a tavola, se avessimo l’immaginazionemorale e la volontà pratica di cambiare il nostro atto di consumo più essenziale?


  • Cerca di vivere in modo che tu possa sempre dire la verità.


  • Non credo che esistano limiti a quanto possiamo far sembrare pregiata la vita.