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La timidezza è quando distogli lo sguardo da una cosa che vuoi. La vergogna è quando distogli lo sguardo da una cosa che non vuoi.
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L’allevamento industriale di animali è il primo responsabile del riscaldamento terrestre (significativamente più distruttivo dei trasporti) […]. Mangiare animali allevati industrialmente […] è quasi certamente la peggior cosa che possiamo fare all’ambiente.
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Chi mangia regolarmente prodotti ricavati da animali allevati in modo intensivo non può definirsi ambientalista senza disgiungere la parola dal suo significato.
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Sono assolutamente favorevole a far scendere la tradizione a un compromesso per una buona causa, ma forse in queste situazioni la tradizione, più che compromettersi, si realizza appieno.
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Non sono triste, io, si ripeteva tante volte. Non sono triste, come se un giorno potesse riuscire a convincersi. O a gabbare se stesso. O a convincere gli altri – peggio di essere triste è solo quando gli altri sanno che sei triste.
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Era un genio della tristezza, si immergeva in essa, separava i suoi numerosi filamenti, apprezzava le sue sfumature sottili. Creava un prisma attraverso cui la tristezza poteva essere divisa in uno spettro infinito.
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Guarda che cosa sono gli allevamenti intensivi. […] Guarda che cosa facciamo effettivamente in nome del «benessere degli animali» e del «trattamento umano», e poi decidi se sei ancora disposto a mangiare carne.
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Quasi sempre, quando spiegavo che stavo scrivendo un libro sul «perché mangiamo gli animali», i miei interlocutori davano per scontato, pur senza sapere nulla del mio punto di vista, che fosse a favore del vegetarianismo. È un presupposto rivelatore, e implica non solo che un’indagine approfondita sull’allevamento animale spinga ad abbandonare il consumo di carne, ma che la maggior parte delle persone sappia che le cose stanno così.
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La compassione è un muscolo che si rafforza con l’esercizio, e allenarsi regolarmente a preferire la gentilezza alla crudeltà ci cambierebbe.
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Tante volte succede che uno ha bisogno di scapparevia subito, ma gli uomini non hanno le ali, o comunque non ancora.
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Questo è amore, pensava lei, sì o no? Quando noti l’assenza di qualcuno, e detesti quell'assenza più di ogni altra cosa. Ancora più di quanto ami la sua presenza.
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Io penso, penso, penso, pensando sono uscito dalla felicità un milione di volte, e mai una volta che vi sia entrato.
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I rancher possono esserevegetariani, i vegani possono costruire mattatoi e io posso essere un vegetariano che appoggia il meglio della zootecnia.
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È sempre possibile svegliare uno che dorme, ma non c’è rumore che possa svegliare chi finge di dormire.
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Proprio come nulla di ciò che facciamo può provocare direttamente tanta sofferenza negli animali quanto nutrirsi di carne, nessuna delle nostre scelte quotidiane ha più impatto sull’ambiente.
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Non è solo quello che mettiamo in bocca a creare la convivialità , ma anche quello che ne lasciamo uscire. Esiste anche la possibilità che una conversazione sulle nostre convinzioni generi più convivialità - pur in presenza di convinzionidiverse - di qualunque cibo in tavola.
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Perché un arrapato non ha il diritto di stuprare un animale mentre un affamato ha il diritto di ucciderlo e mangiarlo? È facile liquidare la domanda, ma è difficile darle una risposta.
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Che si parli di pesci, maiali o di altri animali, questa sofferenza è la cosa più importante al mondo? Ovviamente no. Ma non è questo il punto. È più importante del sushi, del bacon o delle crocchette di pollo? Questo è il punto.
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Che mondo creeremmo se tre volte al giorno la nostra compassione e la nostra razionalità intervenissero mentre ci sediamo a tavola, se avessimo l’immaginazionemorale e la volontà pratica di cambiare il nostro atto di consumo più essenziale?
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