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La passione della vendetta è talmente radicata in profondità, da essere sicuramente presente in tutti gli uomini. Eppure questo assunto è smentito dai fatti. Per quanto diffusa, essa presenta notevoli differenze di intensità, e in certe culture e individui sembra limitarsi a tracce minime.
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C’è solo una prova che dimostri la presenza dell’amore: la profondità dei rapporti, e la vitalità e la forza in ognuno dei soggetti.
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L’uomo ha bisogno di un oggetto di totale devozione; ha bisogno di un oggetto di devozione come punto focale di tutte le sue tensioni e come base per tutti i suoi valori effettivi, e non soltanto proclamati. Ha bisogno di questo oggetto di devozione per una serie di ragioni: perché integra le sue energie in una sola direzione; lo eleva al di sopra della sua esistenza isolata, con tutti i dubbi e l’insicurezza che la caratterizzano, e dà un senso alla sua vita
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Via via che due soggetti diventano ben affiatati, la loro intimità perde sempre più il carattere miracoloso, finché il loro antagonismo, i loro screzi, la reciproca sopportazione uccidono ciò che resta dell’eccitamento iniziale. Eppure, all’inizio, essi non lo sanno; scambiano l’intensità dell’infatuazione, il folle amore che li lega, per la prova dell’intensità del loro sentimento, mentre potrebbe solo provare l’intensità della loro solitudine.
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C'è solo una prova che dimostri la presenza dell'amore: la profondità dei rapporti, e la vitalità e la forza in ognuno dei soggetti.
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Durante il corteggiamento, nessuno dei due partners è ancora sicuro dell'altro: ciascuno dei due cerca di conquistare l'altro. Entrambi sono pieni di vitalità, attraenti, interessanti, persino belli, nella misura in cui la vitalità sempre rende bello un volto. Nessuno dei due ha l'altro; ne consegue che l'energia di ciascuno dei due è rivolta all'essere, vale a dire a cedere all'altro e a stimolarlo.
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La forma più fondamentale d’amore, è l’amore fraterno. Con questo intendo senso di responsabilità, premure, rispetto, comprensione per il prossimo; esso è caratterizzato dall’assenza di esclusività.
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L’amore infantile segue il principio: amo perché sono amato. L’amore maturo segue il principio: sono amato perché amo. L’amore immaturo dice: ti amo perché ho bisogno di te. L’amore maturo dice: ho bisogno di te perché ti amo.
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“Innamorarsi”, l’imprevista caduta delle barriere che esistevano fino a quel momento fra due estranei.
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La questione decisiva non è quel che si pensa, ma in che modo lo si pensa. Il pensiero che è frutto della riflessione attiva, è sempre nuovo ed originale.
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In nome del progresso, l’uomo sta trasformando il mondo in un luogo fetido e velenoso (e questa è “tutt’altro che” un’immagine simbolica). Sta inquinando l’aria, l’acqua, il suolo, gli animali… e se stesso, al punto che è legittimo domandarsi se, fra un centinaio d’anni, sarà ancora possibile vivere sulla terra.
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L’idea che l’arte di vivere sia una cosa semplice è relativamente recente. Da sempre sono esistiti individui convinti che per essere felici sarebbe bastato raggiungere il piacere, il potere, la fama e la ricchezza, e che l’unica cosa da imparare non fosse tanto l’arte di vivere quanto il modo per ottenere abbastanza successo da acquisire i mezzi per vivere bene.
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Per essere creativi è necessario lasciarsi disorientare, concentrarsi, accettare il conflitto e le tensioni, rinascere ogni giorno e sapersi ascoltare.
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Le relazioni umane sono per lui il conformismo essenzialmente quelle di automi alienati, ognuno dei quali basa la propria sicurezza tenendosi vicino al gregge e non divergendo nel pensiero, nei sentimenti o nell’azione.
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Ci sono bisogni imperativi che debbono venir soddisfatti prima di ogni altra cosa. Quando solo dopo la soddisfazione dei bisogni primari restano all’uomo tempo ed energia, la civiltà può svilupparsi e con essa quelle aspirazioni che accompagnano i fenomeni dell’abbondanza. Le azioni libere (o spontanee) sono sempre fenomeni di abbondanza.
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Gli idoli dell’uomo moderno avido, alienato sono la produzione, il consumo, la tecnologia, lo sfruttamento della natura.
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I consumatori moderni possono etichettare sé stessi con questa formula: io sono = ciò che ho e ciò che consumo.
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L’egoismo è una forma di avidità. Come ogni forma di avidità, è insaziabile, per cui non c’è mai una vera soddisfazione.
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La felicità dell’uomo moderno: guardare le vetrine e comprare tutto quello che può permettersi, in contanti o a rate.
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Alle razionalizzazioni manca in definitiva questo tratto dello scoprire e del rivelare; esse si limitano a confermare il pregiudizio emotivo esistente nell’individuo. La razionalizzazione non è uno strumento per penetrare la realtà, ma un tentativo a posteriori di armonizzare i propri desideri con la realtà esistente.
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Il rapporto madre-figlio è paradossale e, in un certo senso, tragico. Richiede il più intenso amore dal lato della madre, ma questo amore deve aiutare il bambino a crescere lontano dalla madre, e a diventare completamente indipendente.
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Perché la società dovrebbe sentirsi responsabile soltanto dell’educazione dei bambini, e non dell’educazione degli adulti di ogni età?
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L’amore immaturo dice: ti amo perché ho bisogno di te. L’amore maturo dice: ho bisogno di te perché ti amo.
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L’amore immaturo dice: ti amo perché ho bisogno di te. L’amore maturo dice: ho bisogno di te perché ti amo.