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Frasi sugli Adolescenti

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Quando avevo tredici anni, il mondo era tanto piú semplice. Credevo ancora che gli sforzi venissero premiati, che le parole avessero un senso, che della bellezza si potesse godere.



Datemi uno che ha sedici anni e ve lo restituirò che ne avrà ventuno.




Quando avevo quindici anni, non ero considerato sveglio o brillante, e non ero un gran lettore.



Quando ero adolescente ero ossessionato dai filmerotici. Poi sono cresciuto e sono passato alla pornografia.


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Gli adolescenti si lamentano che non c'è niente da fare, poi stanno fuori tutta la notte a farlo.




Erano così innamorati. Potevano trascorrere intere ore a leggersi le loro t-shirt.



Vorrei che non esistesse quell'età tra i sedici anni e i ventitré o che la gioventù dormisse per tutto quell'intervallo; perché non c'è nient'altro in mezzo se non ingravidare le ragazze, offendere gli anziani, rubare ed azzuffarsi.



I ragazzi dei parcheggi sono i sedicenni che paghi perché guidino al suo posto la macchina che non vuoi che venga toccata da tuo figlio sedicenne.



I due nuovi arrivati si guardarono intorno, come prede accerchiate, ma la verità è che nessuno, della trentina di ragazzi sparsi nella stanza, fece caso a loro.



Rubò dei soldi dalla cassa di suo padre. Amos le diede della puttana e Mary disperò di riconciliarli.




Più tardi si vedono le cose in modo più pratico, pienamente conforme con il resto della società, ma l'adolescenza è il solo tempo in cui si sia imparato qualcosa.



Adolescente: colui che sta lentamente guarendo dall'infanzia.



Perché è scandaloso fare l'amore a 16 anni se si può morire a tutte le età?



Un bambino entra nella tua casa e per i successivi vent'anni fa un tale frastuono che riesci a malapena a sopportarlo. Poi il figlio se ne va, lasciando la casa così silenziosa che pensi di essere sul punto di impazzire.




Il primo dovere a Brancaccio è rimboccarsi le maniche. E i primi obiettivi sono i bambini e gli adolescenti: con loro siamo ancora in tempo, l'azione pedagogica può essere efficace.



L'adolescenza è quell'età in cui i ragazzi non sanno se continuare a picchiare le ragazze o cominciare a baciarle.



Possibile che a 16 anni sei convinto che la vita sia la scuola e la scuola sia la vita? Che l'inferno siano i prof. e il paradiso i giorni di vacanza? Che i voti siano il giudizio universale? È possibile che a 16 anni il mondo abbia il diametro del cortile della scuola?



Io ho diciassette anni e sono pazza. Mio zio dice che le due cose vanno sempre insieme. Quando qualcuno ti chiede quanti anni hai, mi ha detto, tu di' sempre diciassette e che sei pazza.


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Una scuola che costringa un adolescente a ricevere giudizi negativi, confronti frustranti con i coetanei e bocciature, è un sistema raffinato di tortura. E va contro non solo ai principi di libertà, ma a tutte le odierne concezioni psicologiche e sociali in tema di educazione.



Attraverso la sua educazione, attraverso tutto ciò che vede e sente intorno a lui, il bambino assorbe una tale somma di sciocchezze, mescolate a verità essenziali, che il primo dovere dell'adolescente che vuole essere un uomo sano è di vomitare tutto.



È un bene che lei illumini la gente su Harry Potter, perché si tratta di subdole seduzioni, che agiscono inconsciamente distorcendo profondamente la cristianità nell'anima, prima che possa crescere propriamente.



Solo con gli amici della banda oggi molti dei nostri ragazzi hanno l'impressione di poter dire davvero "noi", e di riconfermarlo in quelle pratiche di bullismo che sempre più caratterizzano i loro comportamenti a scuola. Lo sfondo è quello della violenza sui più deboli e la pratica della sessualità precoce ed esibita sui telefonini e su internet dove, compiaciuti, fanno circolare le immagini delle loro imprese.



I ragazzi vogliono morte e miseria. Vogliono rumori minacciosi perché questo li scuote dall'apatia.



È tanto comodoessereminorenni! Se ho un libro che pensa per me, un direttore spirituale che ha coscienza per me, un medico che decide per me sulla dieta che mi conviene, ecc., io non ho più bisogno di darmi pensiero per me. Purché io sia in grado di pagare, non ho bisogno dì pensare: altri si assumeranno per me questa noiosa occupazione. A far sì che la stragrande maggioranza degli uomini (e con essi tutto il bel sesso) ritenga il passaggio allo stato di maggiorità, oltreché difficile, anche molto pericoloso, provvedono già quei tutori che si sono assunti con tanta benevolenza l'alta sorveglianza sopra costoro. Dopo averli in un primo tempo instupiditi come fossero animali domestici e aver accuratamente impedito che queste pacifiche creature osassero muovere un passo fuori dei girello da bambini in cui le hanno imprigionate, in un secondo tempo mostrano a esse il pericolo che le minaccia qualora tentassero di camminare da sole. Ora, questo pericolo non è poi così grande come loro si fa credere, poiché a prezzo di qualche caduta essi alla fine imparerebbero a camminare: ma un esempio di questo genere rende comunque paurosi e di solito distoglie la gente da ogni ulteriore tentativo.



Questo è quello che amo di queste ragazze dell'high school: io invecchio e loro rimangono della stessa età!



- Sceriffo di El Paso: Sempre per i maledetti soldi. Per i soldi, e la droga. Va al di là di ogni immaginazione, cazzo. Che senso ha? Dove andremo a finire? Se vent'anni fa mi avessi detto che un giorno nelle nostre cittadine del Texas ci sarebbero stati ragazzini coi capelli verdi e un osso infilato nel naso non ti avrei creduto.- Sceriffo Bell: Cose dell'altro mondo, penso che quando non si dice più "grazie" e "per favore" la fine è vicina.



Le grandiemozioni di tutta la mia vita da ragazzo le ho provate, spesso, stando da solo. Non mi annoiavo mai e non avevo paura di nulla. Per molto tempo la solitudine è stata per me una “piccola droga”, che accompagnava ogni mio stupore.



I ragazzi sono stufi di sentirsi dire che il mondo fa schifo. La musica dovrebbe essere solo spettacolo, la musica ti fa sognare, noi diamo alla gente un po' di ossigeno; i nostri sono sogni e nelle nostre canzoni si sta bene.



Desideriamo far andare avanti i nostri ragazzi con una gioiosa autoeducazione che venga da dentro e non con l'imposizione di un'istruzione formale dal di fuori.



Nella famiglia i sentimenti di amore e di odio si sono fatti più morbidi e i divieti meno imperiosi. Nella società patriarcale il figlio odiava il padre per le sue interdizioni e si sentiva in colpa per le fantasie aggressive che provava nei suoi confronti. Ora invece non è tanto la colpa a tormentare i pensieri dei nostri adolescenti quanto il senso di inadeguatezza che nasce dal confronto con gli ideali irraggiungibili imposti dai mass media.



C'è un'età in cui la derisione si trasforma e perde ingenuità per acquisire il carattere della violenza. È l'età in cui le sovrastrutture ideologiche cominciano a bacare i pensieri di ex bambini profumati di neutralità.



Alle femmine spuntano le tette, e subito dimenticano quanto sono state intelligenti e coraggiose. Anche i maschi possono talvolta mostrarsi a modo loro svegli e spiritosi, ma basta che abbiano la prima erezione e per i successivi sessant’anni si trasformano in coglioni integrali.



Si capisce subito quando i ragazzini ce l'hanno con voi. Non ridono, niente da fare.



Vogliamo renderci conto che le emozioni scoppiano nell’adolescenza quando i figli allentano, se non chiudono, la comunicazione in famiglia, e l’unico sbocco comunicativo resta l’ambiente scolastico che su queste emozioni deve lavorare? Anzi questo è il suo primo compito, perché senza emozione non si crea nessun interesse e senza interesse nessuna volontà di applicazione.



Mi sono convinto che gli adolescenti non hanno domande: sono domande. Riformulano con i loro silenzi gli stessi “perché” reiterati tipici dei bambini, ma su un piano diverso: il bambino chiede come mai ci sono le stelle, l’adolescente chiede come ci si arriva, perché la speranza è desiderio (de-sidera, distanza dalle stelle), la sua mancanza è un disastro (dis-astro, assenza di stelle).



Ve lo immaginate caricare un adulto su una macchina e allontanarlo da casa e dagli amici senza chiedergli il permesso? Io lo chiamo sequestro. Loro trasferimento.



I ragazzi hanno bisogno di “maestri di vitavissuta” che li accompagnino lungo il percorso di maturazione, di guide disponibili e presenti che li sostengano e li incoraggino.



Un sacco di ragazzi, a scuola, odiano i propri genitori. Alcuni le hanno prese. Alcuni sono capitati per caso nelle vite sbagliate di chi li ha messi al mondo. Altri sono stati esibiti come trofei, e mostrati ai vicini quasi fossero nastri o stelle d’oro. Altri ancora volevano solo ubriacarsi in pace.



Le donne sono belle e impossibili. Fino a vent'anni il mio sesso era la musica.



Fino a sei anni l’uomo è prigioniero di genitori, di bambinaie o d’istitutrici; dai sei ai ventiquattro è sottoposto a genitori e professori; dai ventiquattro è schiavo dell’ufficio, del caposezione, del pubblico e della moglie; tra i quaranta e i cinquanta vien meccanizzato e ossificato dalle abitudini (terribili più d’ogni padrone) e servo, schiavo, prigioniero, forzato e burattino rimane fino alla morte.