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Frasi sulle trasgressioni

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Frasi sulle trasgressioni di Mae West, Khalil Gibran, Eugenio Scalfari

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L’elemento pericoloso dei divieti: che ci si fida di essi e non si riflette su quando sarebbero da cambiare.



Se si vietasse di dubitare della filosofia di Newton, gli uomini non potrebbero sentirsi così certi della sua verità come lo sono.






Ognuno può giustificare, nessuno vietare.


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Qual è la cosa più pericolosa che hai fatto? Parcheggiare in divieto di sosta?




La necessità è il pretesto per ogni violazione della libertà umana. È l’argomento dei tiranni; è il credo degli schiavi.



Il sacro fa paura. Ma anche la sua assenza, anche il mondo dissacrato, senza regole, senza divieti. Liberi, non possiamo esistere. Bisogna eleggere quel che consola di più.



Se c’è un peccato contro la vita, è forse non tanto disperarne, quanto sperare in un’altra vita, e sottrarsi all’implacabile grandezza di questa.



Le gerarchie, l’autorità, violazione manifesta delle leggi di Natura, vanno abolite. La piramide: Dio, il re, i migliori, la plebe, adeguata alla base.



Mamma, ho notato che la tua siepe si porge sul marciapiede e questa è una violazione, non hai pagato le multe e hai un fanalino di coda rotto; non ho intenzione di portarti dentro ma lo farò se non mi dai subito un biscotto!




La fedeltà, in fondo, che cos’è? Non è altro che un grande prurito con il divieto assoluto di grattarsi.



Quando c’è dialogo non c’è bisogno di divieti (e se c’è il dialogo neppure il più cretino dei programmi può rincretinire).



Il dogma è nient’altro che un esplicito divieto di pensare.



La follia senza metodo è vietata!




Sono 25 anni ch’io non dico messa, né mai più la dirò, non per divieto o comando, come si può informare Sua Eminenza, ma per mia elezione, e ciò stante un male che patisco a nativitate, pel quale io sto oppresso.



Dove non c’è rispetto per i diritti umani [...] non ci può esser pace, perché ogni violazione della dignità personale favorisce il rancore e lo spirito di vendetta.



Entro i vietati talami



Davvero, se i peccatori pensassero all’eternità, a quel terribile “sempre!..” si convertirebbero immediatamente. Sono quasi seimila anni che Caino si trova nell’inferno, eppure è come si vi fosse appena entrato.


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Anco Adamo mangiò del pomo vietato.



La morale assoluta: tutto è vietato.



Sono così assetato di libertà che mi sentirei a disagio anche se mi venisse vietato l’accesso ad un qualsiasi angolo sperduto dell’India.



Il miglior modo per ottenere l’osservanza di un divieto è permettere le cose proibite.



Le mie uniche infrazioni sono state di carattere personale e sessuale, ed in questo, secondo Kinsey, non ho fatto altro che seguire liberamente il mio naturale istinto.



Nessuna confessione religiosa ha tanto peccato per abuso di espressioni metafisiche quanto la matematica.



Nel tragico assoluto la colpa criminale dell’uomo è di essere, di esistere. La sua sola presenza e la sua identità sono trasgressioni. Il tragico assoluto è quindi un’ontologia negativa.



E non torturarmi con i divieti, ti prego, non parlarne nemmeno. Sono nato poeta e come poeta voglio baciarti.



È un vero peccato che impariamo le lezioni della vita solo quando non ci servono più.



Tendiamo sempre a ciò che è vietato e bramiamo ciò che ci viene negato.



La droga è una strada a senso unico. Divieto di invertire la marcia. Non puoi più tornare indietro.



Non esiste neanche un termine per definire la violazione di un diario. Questo dimostra che è più grave. È innominabile.



Sai, se dovessi scegliermi un motto, il mio sarebbe certamente “Nessun divieto”.



La violazione del diritto avvenuta in un punto della terra è avvertita in tutti i punti.



– Come hai fatto a prendere sedici multe per divieto di sosta?!– Non è colpa mia! Voi mi tenete rinchiuso qui! Quando torno ho talmente tanto da vivere che non ho tempo per cercare un parcheggio!



Dio è una risposta grossolana, un’indelicatezza verso noi pensatori – in fondo è solo un grossolano divieto che ci vien fatto: non dovete pensare!



Non temere! Accogli l’ignoto e l’impreveduto e quanto altro ti recherà l’evento; abolisci ogni divieto; procedi sicuro e libero.



Se due persone fumano sotto il cartello “divieto di fumare” gli fai la multa, se venti persone fumano sotto il cartello “divieto di fumare” chiedi loro di spostarsi, se duecento persone fumano sotto il cartello “divieto di fumare” togli il cartello.



Non uccidere. Prendiamo così alla leggera questo divieto che ci troviamo a cogliere un fiore senza pensarci, a pestare un povero insetto senza pensarci, senza pensare, orribilmente ciechi, non sapendo che ogni cosa si prende le proprie rivincite, non preoccupandoci della sofferenza del nostro prossimo, che sacrifichiamo ai nostri meschini obiettivi terreni.



Ciascuna di queste trasgressioni isolò sempre di più il club e i suoi fedeli dal continente dei benpensanti, quelli che storcono il naso e odiano l’Arsenal; Highbury diventò l’Isola del Diavolo nel bel mezzo di Londra nord, la patria dei farabutti e dei miscredenti.



Non dire: “Ho peccato, e che cosa mi è successo?”, perché il Signore è paziente. Non esser troppo sicuro del perdono tanto da aggiungere peccato a peccato. Non dire: “La sua misericordia è grande; mi perdonerà i molti peccati”, perché presso di lui ci sono misericordia e ira, il suo sdegno si riverserà sui peccatori.



Nelle cose viste in un’unica volta la varietà crea confusione, un vizio della bellezza. Nelle cose che non si vedono in una sola volta, la grande varietà è encomiabile, e fornisce trasgressione senza violare le regole dell’ottica e della geometria.