Frasi sulla Discussione
È facilissimo rintuzzare le argomentazioni di un avversario, ma contrapporne di migliori non è semplice e costa fatica.
Non stare dalla parte sbagliata in una discussione solo perché il tuo avversario si è messo dalla parte giusta.
Succede a volte che si discuta perché non si arriva a comprendere quello che vuole dimostrare il nostro interlocutore.
Discutevano di cose difficili e importanti, e nessuno di loro riusciva a convincere l’altro. Non concordavano su nulla e questo rendeva la loro discussione particolarmente interessante.
La cosa più importante in una discussione, quando si ha ragione, è lasciare aperta una via di uscita all’oppositore, in modo che possa schierarsi dalla tua parte senza perdere la faccia.
Dopo una discussione, il silenzio può significare l’accettazione o la continuazione dell’opposizione con altri mezzi.
Quando esordisci col dire a coloro con cui non sei d’accordo che essi non sono soltanto in errore ma nel peccato, quante possibilità di dialogo ti aspetti?
Il povero Ambrosini diceva che certe diatribe possono esser risolte solo con l’atto fisico: il peto, il rutto e così via.
Se qualcuno discutendo con noi si disinteressa di avvicinarsi alla verità, se non ha la volontà di essere veridico, è intellettualmente un barbaro. Di fatto questa è la posizione dell’uomo-massa quando parla, dà conferenze o scrive.
Più che vergognarti di confessare la tua ignoranza, vergognati d’insistere in una sciocca discussione che la rivela.
Sopprimiamo la discussione, e non ci resterà che la scomunica in mancanza del rogo, o il manganello, o il colpo alla nuca.
La libertà viene scolpita a colpi di martello sull’incudine della discussione, del dissenso e del dibattito.
Se venite da me e mi minacciate a pugni stretti, penso che vi renderò la pariglia. Ma se venite da me e dite: “Sediamoci un attimo e parliamone, e se abbiamo idee diverse cerchiamo di capire i motivi di divergenza”, vedrete che con un po’ di pazienza si riuscirà a conciliare i due punti di vista.
Guardati dal lasciarti coinvolgere in discussioni con gente troppo pronta a controbattere sfoderando argomenti pescati nel campo della metafisica o dell’inconscio. Sono i codardi del pensiero che, invece di ingaggiare con te una lotta ad armi pari alla luce del sole, preferiscono celarsi tra i cespugli dell’irresponsabilità e scagliare a sorpresa le frecce avvelenate di frasi fatte, paradossi e arroganze, e spacciano l’impenetrabilità che diffondono attorno a sé per illuminazione interiore, se non per stato di grazia.
Forse quando persone distanti su altri pianeti raccolgono alcune delle nostre lunghezze d’onde, tutto quel che sentono è un continuo strillare.
Discutere con una persona che ha rinunciato all’uso della ragione è come somministrare una medicina a un morto.
Accertati di non discutere mai, mai, di notte. Perdi soltanto una buona notte di sonno, e non puoi sistemare comunque nulla fino al mattino.
Una donna ha l’ultima parola in ogni discussione. Qualsiasi cosa un uomo dica è l’inizio di una nuova discussione.
Bisogna evitare di agitarsi e di abbaiare ad ogni battuta, aspettando pazientemente che l’interlocutore abbia finito di esporre il suo pensiero, anche se non lo si condivide, senza però investirlo subito con una sfilza di obiezioni, ma concedendogli ancora un po’ di tempo perché possa integrare, chiarire o correggere quanto ha detto, ed eventualmente ritrattare qualche frase affrettata.
Se due litigano e uno ha un buon cinquantacinque per cento di ragione, benissimo. Non c’è motivo per prendersela. E se uno ha il sessanta per cento di ragione? È una meraviglia, una grande felicità. E può ringraziare il Buon Dio! E che dire del settantacinque per cento? I saggi affermano che è molto sospetto. Bene, e il cento per cento? Uno che dice di aver ragione al cento per cento è un violento e un brigante, è l’ultimo dei farabutti.”