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Frasi sulla borghesia

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Frasi sulla borghesia di Karl Marx, Pier Paolo Pasolini

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I borghesi sono i primi nemici di classe e con loro non c’è patto che tenga.



Credo nel capitalismo umanitario, e ci sono anche persone buone a Wall Street.




Il borghese è scarsamente missionario: la gente faccia quel che vuole, purché non dia fastidio.



I nostri borghesi, non paghi d’avere a disposizione le mogli e le figlie dei proletari, per non parlare neppure della prostituzione ufficiale, trovano uno dei loro divertimenti principali nel sedursi reciprocamente le loro mogli.


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L’operaio […] sente una sua precisa direttiva di azione e di pensiero, ed è filosofo senza saperlo, come il borghese gentiluomo era prosatore.




Indipendenza? libertà? illusione della borghesia. Tutti dipendiamo, inevitabilmente, l’uno dall’altro.



I borghesi vanno in chiesa a differenza degli anarchici. Adottano la divisa di Goethe: «Curiosità per il conoscibile, riverenza per l’inconoscibile».



La borghesia è di continuo in lotta: dapprima contro l’aristocrazia, poi contro quelle parti della borghesia stessa i cui interessi sono in contrasto col progresso dell’industria; sempre contro la borghesia di tutti i paesi stranieri.



Serietà è la qualità di coloro che non ne hanno altre: è uno dei canoni di condotta, anzi, il primo canone, della piccola borghesia!



La borghesia vive in uno stato di guerra perpetua; prima contro l’aristocrazia, poi contro questa categoria della borghesia i cui interessi entrano in contraddizione col progresso dell’industria, ed infine contro la borghesia dei paesi stranieri.




È un errore doloroso e crasso la distinzione che i rivoluzionari stabiliscono tra borghesi e popolo, o nobili e popolo, o governanti e governati. La distinzione è tra adattati e disadattati: il resto è letteratura e cattiva letteratura.



I borghesi son tutti dei porci, più sono grassi e più sono lerci, più son lerci e più c’hanno i milioni, i borghesi son tutti…



Per come è fatto il capitalismo, un comunista nasce sempre.



La legge fondamentale del capitalismo è “tu o io”, non “tu e io”.




È tale la confusione indicibile sulle idee venute fuori intorno alla parola ‘borghesia’, da rendere necessario di escluderla dal novero di quelle adoperate dalle persone decise a non imbrogliare il prossimo.



L’ideologia borghese è l’espressione degli egoismi individuali e degli egoismi nazionali.



I borghesi, sono gli altri.



La borghesia è nella sua essenza la forma stessa che una società assume nei suoi momenti più dinamici.


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Il nemico più implacabile e più pericoloso del capitalismo è il capitalismo stesso.



Il moralista borghese è l’uomo della lettera anonima



Di tutte le classi che oggi stanno di fronte alla borghesia, solo il proletariato è una classe veramente rivoluzionaria.



E’ impossibile che capitalisti ed operai abbiano interessi comuni.



Il problema dell’organizzazione sociale è come stabilire un contratto sociale in base al quale l’avidità farà il minor danno, il capitalismo è quel genere di sistema.



In tutto il mondo, ovunque ci siano i capitalisti, la libertà di stampa significa libertà di comprare i giornali, di comprare gli scrittori, di corrompere, comprare e falsificare “l’opinione pubblica” per il bene della borghesia.



Ibsen è l’unico scrittore che guarda il borghese in faccia e gli domanda: allora, che cosa hai portato al mondo?



Il sogno della democrazia è di innalzare il proletario al livello di stupidità raggiunto dai borghesi.



La forma più evidente di sfruttamento è la prostituzione: questo è il modo in cui la borghesia attacca addirittura fisicamente il proletariato… La donna è sfruttata come oggetto della libidine maschile e come macchina per produrre figli.



I vizi specifici dell’economia che viviamo sono due: il lavoro non è assicurato a tutti e i profitti sono divisi in modo arbitrario e iniquo.



Brutto segno, in politica, quando alla borghesia si scalda il cuore. Io la preferisco fredda, sensata, arida, come si conviene.



Borghese vuole dire ciò che l’operaio diventa appena gli si offre la minima opportunità.



Il capitalismo è lo sfruttamento dell’uomo da parte dell’uomo; il comunismo è l’esatto contrario.



Nessun governo combatte il fascismo per distruggerlo. Quando la borghesia vede che il potere le sta scivolando dalle mani, chiede aiuto al fascismo per mantenere i privilegi.



I nostri borghesi non contenti di avere a loro disposizione le mogli e le figlie dei loro proletarii, senza parlare della prostituzione ufficiale, trovano il piacere singolare… d’incoronarsi tra loro.



Il capitalismo corre sempre il rischio di ispirare gli uomini ad essere più interessati a guadagnarsi da vivere che a vivere.



Le barricate in piazza le fai per conto della borghesia che crea falsi miti di progresso.



Quando la morale si scontra con il profitto, è raro che il profitto perda.



I vandalismi degli studenti borghesi che osano invocare Che Guevara e poi vivono in case con l’aria condizionata, che a scuola ci vanno col fuoristrada di papà e che al night club vanno con la camicia di seta.



Il capitalismo? Libera volpe in libero pollaio.



La questione è se preferiamo essere oppressi dal comunismo o sfruttati dal capitalismo.



È così stupendamente borghese l’amore per la donna massaia e riposante, per la donna che rattoppa le calze e attende tranquilla, a casa, il suo unico amore.