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Siccome siamo creature siamo contraddizione; perché siamo Dio e, al tempo stesso, infinitamente altro da Dio.
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Quello che mi fa capire se uno è passato attraverso il fuoco dell’amore divino, non è il suo modo di parlare di Dio, è il suo modo di parlare delle cose terrene.
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C’è un’alleanza naturale fra la verità e la sventura, perché l’una e l’altra sono supplicanti muti, eternamente condannati a restare senza voce davanti a noi.
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Se l’appartenenza a un partito obbliga sempre, in ogni caso, alla menzogna, l’esistenza dei partiti è assolutamente, incondizionatamente, un male.
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Noi non possediamo nulla al mondo, perché il caso ci può togliere tutto tranne il potere di dire “io”.
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Nell’universo cristallino della matematica vengono tese alla ragione le stesse trappole che nel mondo reale.
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Quando si pensa ad un infelice, si pensa alla sua infelicità. Ma l’infelice non pensa alla sua infelicità; ha l’anima colma di qualsiasi pur minimo sollievo che gli sia concesso desiderare.
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La storia non è altro che una compilazione delle deposizioni fatte dagli assassini circa le loro vittime e sé stessi.
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Tutte le tragedie che si possono immaginare si riassumono in una sola e unica tragedia: il trascorrere del tempo.
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La democrazia, il potere della maggioranza non sono un bene. Sono mezzi in vista del bene, stimati efficaci a torto o a ragione.
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La superstizionemoderna del progresso è un sottoprodotto della menzogna con la quale si è trasformato il cristianesimo in religione romana ufficiale.
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La passione è una grande fabbrica d'illusioni, solo chi è riuscito a liberarsene può raggiungere la libertà.
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Solo i folli e i poveri, con assoluta limpidezza di sguardo, contemplano la verità del mondo e ne colgono tutto lo splendore.
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Nulla può avere come sua destinazione altro che la sua origine. L’idea contraria, l’idea del progresso, è veleno.
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Due concezioni dell'inferno. Quella comune (sofferenza senza consolazione); la mia (falsa beatitudine, credersi per errore in paradiso).
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Il fine primo e, in ultima analisi, l’unico fine di qualunque partitopolitico è la sua propria crescita, e questo senza alcun limite.
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Non si entra nella verità senza essere passati attraverso il proprio annientamento; senza aver soggiornato a lungo in uno stato di estrema e totale umiliazione.