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Ma ogni storia ha la stessa illusione, sua conclusione; e il peccato fu creder speciale una storia normale.
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Ma dove sono andate quelle piogge d’aprile che in mezz’ora lavavano un’anima o una strada, e lucidavano in fretta un pensiero o un cortile bucando la terra dura e nuova come una spada?
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Forse ridono di me, ma in fondo ho la coscienza pura, non rider tu se dico questo, ride chi ha nel cuore l'odio e nella mente la paura.
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Le storie credute importanti si sbriciolano in pochi istanti: figure e impressioni passate si fanno lontane e lontana così è la tua estate.
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Mangiabili in verno o d’estate e fino all’autunno inoltrato, ma allora c’ha il nome cambiato e si chiamano marrons glacés.
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La vedi nel cielo quell’alta pressione, la senti una strana stagione? Ma a notte la nebbia ti dice di un fiato che il dio dell’inverno è arrivato.”
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Uscire di casa a vent’anni, è quasi un obbligo..quasi un dovere. Piacere di incontri a grappoli, ideali identici: Essere e Avere.
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Come vedi tutto è usuale, solo che il tempo stringe la borsa e c’è il sospetto che sia triviale l’affanno e l’ansimo dopo una corsa, l’ansia volgare del giorno dopo, la fine triste della partita, il lento scorrere senza uno scopo di questa cosa che chiami… vita.
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Non la vedi, non la tocchi,Oggi la malinconia?Non lasciamo che trabocchiVieni, andiamo, andiamo via…
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Vorrei cantare il canto delle tue mani,giocare con te un eternogioco proibitoche l'oggi restasse oggi senza domanio domani potesse tendere all'infinito.
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Un paio di scarpe durava una vita, e se andavi scalzo, d’estate, risparmiavi le scarpe e i piedi si rinforzavano.
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Batti sempre la tua pista solitariaE faccia dopo faccia e ancora traccia dopo tracciatorni dove niente ti aprirà le braccia.
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E il vento d'estate che viene dal mareintonerà un canto fra mille rovine,fra le macerie delle città, fra case e palazziche lento il tempo sgretolerà.
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Contro ai re e ai tiranni scoppiava nella viala bomba proletaria e illuminava l' ariala fiaccola dell' anarchia.
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E il vento d'estate che viene dal mareintonerà un canto fra mille rovine,fra le macerie delle città, fra case e palazziche lento il tempo sgretolerà.
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Forse ridono di me,ma in fondo ho la coscienza pura,non rider tu se dico questo,ride chi ha nel cuore l'odioe nella mente la paura.