Frasi Apparenza
Colmare e persino eliminare il divario tra chi siamo e come ci presentiamo al mondo probabilmente è la sfida più grande che dobbiamo affrontare nella vita.
Purtroppo, siamo stati educati a identificarci in ruoli e a portare maschere, a competere per il successo, dimenticando che per vivere pienamente dobbiamo trovare noi stessi e, liberi dagli inganni concettuali, dissolvere l’egoismo che separa. L’individuo che perde il contatto con il “qui e ora” non è in grado di fluire con la vita in modo spontaneo e intuitivo.
Se ordini un negroni sbagliato sei un razzista fuori luogo ma se non lo facessi cosa saresti? Un puritano senza storia ma con un salotto.
Vedi, è la classica psicologia dei cani. Se li spaventi finché si pisciano addosso, si sottomettono. Se invece dai l'impressione di esseredebole, ottieni aggressività e finisce che ci scappa il morto. Vedi, il terrore provoca esitazione e l'esitazione causa lo sprigionamento delle tue peggiori paure. È molto semplice: si mostra la forza per evitare il conflitto.
Viste da lontano le vite degli altri sembrano meglio, ma viste da vicino, alla fine, le grane ci sono per tutti.
Fingi di stare bene. Fingi di esserefelice. Fingi di comprendere le parole. Fingi di essereintelligente. Fingi di essere bella. Fingi di provareemozioni. Fingi di essere viva.
Davanti a quello specchio mollavano completamente il loro io. Diventavano solo la maschera di se stesse, una maschera che doveva piacere ai tizi con la moto superfantastica.
Mi piacepensare alla vetrina come a un luogo sospeso: che non sta né dentro né fuori dal negozio. Uno spazio astratto e magico. Non posso negare che rifletta una parte di me e allo stesso tempo l'anonimato mi tranquillizza. Penso talvolta, stupidamente, che se qualcuno si ferma a osservare una vetrina in un certo qual modo possa interessarsi a me.
Non sono un duro come la gente crede. Non mostro i miei sentimenti, sono bravo a controllarmi, ma mi commuovo facilmente.
L'incapacità di agire spontaneamente, di esprimere quel che veramente si sente e si pensa, è la conseguente necessità di presentare uno pseudo io agli altri e a se stessi, sono la radice del sentimento di inferiorità e di debolezza.
Alcune persone sono come le uova di Pasqua: hanno la carta più bella e colorata, sono più grandi e costose delle altre e sono fatte con la miglior cioccolata. Poi le apri e sono vuote, senza sorpresa.
La vecchiaia non è una questione d’età, è anche un problema di immagine, di relazione tra sé e ciò che gli altri ci restituiscono attraverso il loro sguardo.
Un giorno Parmenide fu invitato a casa di un ricco e abbastanza colto mercante. Parmenide espose le sue teorie che lasciarono, però, il mercante piuttosto perplesso, soprattutto quando Parmenide negava, in buona sostanza, l'esistenza delle cose finite. Parmenide che aveva un concetto di sé piuttosto alto, se ne andò sibilando che con un simile grezzone non voleva averci a che fare. Mentre Parmenide scendeva dalla collina su cui era stata costruita la villa del mercante, questi diede ordine che liberassero dei molossi che facevano la guardia alle sue proprietà. I cagnacci si misero ad inseguire Parmenide che, ovviamente, scappò a gambe levate mentre il mercante, da una torretta della villa, gridava "Non ti preoccupare Parmenide, sono solo apparenze!".
Due angeliviaggiatori si fermarono per passare la notte nella casa di una ricca famiglia... Era una famiglia di persone molto avare che si rifiutarono di far dormire i due angeli nella camera degli ospiti. Infatti concessero agli angeli solo un piccolo spazio fuori, sul duro e freddo pavimento del pergolato davanti alla casa. Mentre si preparavano come potevano un giaciglio per terra, il più vecchio degli angeli vide un buco nel muro e lo riparò. Quando l'angelo giovane gli chiese il perché, egli rispose soltanto: ‘Le cose non sono sempre quello che sembrano.’ La notte dopo la coppia di angeli cercò riparo nella casa di una poverissima, ma molto ospitale, famiglia, dove furono accolti da un contadino e sua moglie. Dopo aver condiviso con gli angeli il poco cibo che avevano, i contadini cedettero loro anche i propri letti, dove finalmente i viaggiatori ebbero la possibilità di riposare comodamente. Al sorgere del sole, la mattina dopo, gli angeli trovarono l'uomo e sua moglie in lacrime. La loro unica mucca, la sola loro fonte di sostentamento, giaceva morta nel campo. Il giovane angelo ne fu infuriato e chiese al più vecchio come avesse potuto lasciare accadere una cosa del genere: ‘Al primo uomo, che pure aveva tutto, hai fatto un favore,’ lo accusò, ‘Questa famiglia così indigente ha condiviso con noi il poco che aveva, e tu hai lasciato che la mucca morisse!’ ‘Le cose non sono sempre quello che sembrano - replicò l'angelo - quando eravamo nel cortile della villa ho notato dell'oro nascosto nel muro, che si poteva scoprire a causa di quel piccolo buco. Siccome quell'uomo era così avaro e ossessionato dal denaro io ho riparato quel buco, così non troveranno mai quella ricchezza. Poi la notte scorsa quando dormimmo nel letto del contadino, l'angelo della morte si presentò per sua moglie. Io, invece di lei, gli ho dato la mucca. Le cose non sono sempre quello che sembrano’.
Hai mai raggiunto un punto nella tua vita, dove hai detto a te stesso: "Questo è il miglior aspetto che potrò mai avere, il meglio che potrò mai sentirmi, il meglio che potrò mai fare," e non è incredibile?
Lo sport avrà tanti difetti, ma a differenza della vita nello sport non basta sembrare, bisogna essere.
È la vanità delle donne che le fa spendere ore davanti allo specchio. È la vanità degli uomini non preoccuparsene.
Se vuoi che una relazione duri a lungo, non ti fidare delle apparenze, ma solo del tuo istinto e del tuo cuore.
Parere non è essere: ma per essere bisogna anche parere. Nulla contribuisce tanto a fare il monaco quanto l'abito.