Frasi sulla Vergogna
Le frasi sulla vergogna possono rappresentare il modo in cui le persone reagiscono a queste situazioni difficili. Alcune persone possono ritirarsi e nascondersi, mentre altri possono diventare aggressivi o ribelli quando si sentono vulnerabili. Altri ancora potrebbero tentare di mascherare la propria vergogna con umorismo o sarcasmo. In tutti i casi, le frasi sulla vergogna possono mostrare come le persone tentano di affrontare tali emozioni negative.
Frasi sulla Vergogna di François de La Rochefoucauld, Roberto Gervaso
Ce n’è voluto di tempo per smettere di vergognarmi a scrivere “attore” sui documenti. Perché è vero che sono egocentrico ma sono anche un timido. La razza peggiore, in costante contraddizione.
Gli uomini non si vergognano quando pensano qualcosa di sporco, bensì quando immaginano che si attribuiscano loro questi pensieri sporchi.
Le frasi sulla vergogna sono un modo per riflettere sulle emozioni che proviamo quando ci sentiamo inadeguati, in colpa o semplicemente imbarazzati. La vergogna è un sentimento complesso che può avere effetti negativi sulla nostra autostima e su come ci relazioniamo con gli altri.
Il cielo sa che non dovremmo mai vergognarci delle nostre lacrime, perché sono pioggia sulla polvere accecante della terra che ricopre i nostri cuori induriti.
Volevo indagare il senso del divieto, le cause di una vergogna che non ci appartiene, ma viene determinata dallo sguardo dell’altro.
L’uomo che fa il male e ne ha vergogna ha nell’anima la possibilità di redimersi. L’uomo che fa il bene e vuol farlo sapere a tutti ha nell’anima la possibilità di perdersi.
Non provò neppure un po’ di vergogna, quel sentimento che tante volte, ma mai abbastanza, è il nostro più efficace angelo custode.
Non vergognarti di volere che ti sia insegnato ciò che non sai. Saper qualcosa è fonte di lode, mentre è una colpa non voler imparare nulla.
Vi sono momenti in cui ci si trova nella necessità di scegliere fra il vivere la propria vita piena, intera, completa, o trascinare una falsa, vergognosa, degradante esistenza che il mondo, nella sua grande ipocrisia, ci domanda.
Sembrava che un unico essere umano l’avesse amato, e lui le aveva negato la vita e la felicità, l’aveva condannato all’ignominia, a una morte vergognosa.
Un uomo non dovrebbe mai vergognarsi di ammettere che ha sbagliato, che non è altro che dire… che oggi è più saggio di quanto non fosse ieri.
Se riuscissero a tacere per dieci secondi consecutivi, e a riflettere per i successivi dieci, molti italiani vorrebbero sprofondare per la vergogna. È per questo che amano così tanto fare casino.
Mio padre diceva sempre che il lavoro è come un cappello che ti metti sulla testa. Anche se non hai i calzoni, non devi andare in giro vergognandoti del tuo sedere, finché hai un cappello sulla testa.
Dimmi, o Socrate, non ti vergogni, alla tua età, di andare a caccia di parole, e, quando uno si sbagli di una parola, di credere di aver trovato in questo una fortuna inaspettata?
Non c’è vergogna nel rubare da altri. Qualsiasi attore che dice che non ruba, sta mentendo. Rubate da tutto.
Sapete, una volta ho letto un libro interessante: diceva che la maggior parte delle persone che si perdono nei boschi muore. Muore per la vergogna. Sì, muore per la vergogna: «Che cosa ho sbagliato, come ho potuto cacciarmi in questa situazione?»… e così se ne restano lì e muoiono. Perché non hanno fatto la sola cosa che avrebbe salvato loro la vita: pensare.
La timidezza è quando distogli lo sguardo da una cosa che vuoi. La vergogna è quando distogli lo sguardo da una cosa che non vuoi.