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L’abuso di droga è soltanto un’accelerazione, un’intensificazione dell’ordinaria esistenza di ciascun uomo.
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L’abuso della droga non è una malattia, ma una decisione, come quella di andare incontro ad una macchina che si muove. Questo non si chiama malattia, ma mancanza di giudizio.
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Dei Sette Vizi Capitali, l’Orgoglio è il peggiore. Rabbia, Avarizia, Invidia, Lussuria, Accidia, Gola ‐ riguardano il rapporto degli uomini tra di loro e con il resto del mondo. L’Orgoglio, invece, è assoluto. È la rappresentazione della relazione soggettiva che una persona intrattiene con se stessa. Quindi, tra tutti, è il più mortale. L’Orgoglio non ha bisogno di un oggetto di cui essere orgogliosi. È narcisismo portato all’estremo.
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L’universo non avrà mai fine, perché proprio quando sembra che l’oscurità abbia distrutto ogni cosa, e appare davvero trascendente, i nuovi semi della luce rinascono dall’abisso.
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Per sopravvivere in questo fascista stato di polizia devi essere sempre in condizioni di pensare a un nome, al tuo. In ogni occasione.
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Quando sarò morto farò in modo che i miei eredi mi riportino in vita un solo giorno per ogni secolo. In questo modo potrò osservare la storia di tutta l’umanità.
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Se un bambino non reagiva come voluto, allora lo si etichettava come autistico: vale a dire, orientato secondo un fattore soggettivo che sopraffaceva il suo senso della realtà oggettiva.
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Come può mai la giustizia soccombere in nome di ciò che è giusto? Come è possibile una simile contraddizione?
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I vostri nemici non sono gli uomini, ma gli uominiignoranti. Non confondete gli uomini con la loro ignoranza.
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L'abuso della droga non è una malattia, ma una decisione, come quella di andare incontro ad una macchina che si muove. Questo non si chiama malattia, ma mancanza di giudizio.
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La facoltà empatica richiedeva probabilmente un istinto di gruppo integro; un organismosolitario, per esempio un ragno, non saprebbe cosa farsene; anzi, l’empatia tenderebbe ad atrofizzare la capacità di sopravvivenza del ragno. Lo renderebbe conscio del desiderio di vivere insito nella preda. Di conseguenza tutti i predatori, compresi i mammiferi altamente evoluti, come i felini, morirebbero di fame.
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L’empatia esisteva solo nel contesto della comunità umana, mentre qualche grado di intelligenza si poteva trovare in qualsiasi specie e ordine animale.
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Il dono dell’empatia rendeva indistinti i confini tra vittima e carnefice, tra chi ha successo e chi è sconfitto.