Frasi sulla coscienza
La libertà di coscienza è un diritto naturale e chi la vuole avere deve anche darla. Ogni setta dice: Oh, datemi la libertà. Ma se voi gliela date, e se ne ha il potere, essa non vorrà concederla a nessun altro.
Sono lieto di non avere una di quelle coscienze che si devono sempre incoraggiare come un cucciolo malato.
Guai a sognare: il momento di coscienza che accompagna il risveglio è la sofferenza più acuta. Ma non ci capita sovente, e non sono lunghi sogni: noi non siamo che bestie stanche.
È una battaglia vecchia come il tempo – il ruggito della folla da un lato e la voce della tua coscienza dall’altro.
La coscienza ci fa scoprire a denunciare, o accusare noi di noi stessi, e in mancanza di testimoni, si pronuncia contro noi stessi.
Il dono della coscienza è una benedizione di Dio, ma può convertirsi in maledizione se noi non vogliamo che sia benedizione.
Ogni essere umano è qualcosa di personale e irripetibile; voler sostituire al posto della coscienza personale una collettiva è già una violenza, e il primo passo verso ogni forma di totalitarismo.
I media hanno colpito la coscienza di tutti, molto più di quanto la maggior parte delle persone voglia ammettere.
Certo, la nostra coscienza è un grande impedimento, ma poi ci si accorda sempre con lei, come col fisco.
La vigliaccheria chiede: è sicuro? L’opportunità chiede: è conveniente? La vana gloria chiede: è popolare? Ma la coscienza chiede: è giusto?
Qualsiasi uomo abbia coscienza dei suoi atti non potrebbe per nulla al mondo premere il dito del grilletto di un fucile.
La coscienza è l’ultima e la più tardiva evoluzione della vita organica, e di conseguenza è ciò che vi è di meno compiuto e più fragile.
La coscienza è quella cosa che fa male quando tutte le altre parti del tuo corpo si sentono benissimo.
L’attività del percepire (dell'”avere coscienza di”) si estende senza eccezione ad ogni realtà, poiché non può darsi esistenza di alcunché nell’universo che non sia oggetto di coscienza.
In pratica l’umanità, unica forma di vita intelligente sul nostro pianeta, ha scoperto le leggi della fisica e le loro costanti così da poter descrivere come è fatto l’universo. In questo modo la consapevolezza dell’esistenza del creato e l’atto di osservarlo finiscono per coincidere.
Esiste una stanchezza dell’intelligenza astratta ed è la più terribile delle stanchezze. Non è pesante come la stanchezza del corpo, e non è inquieta come la stanchezza dell’emozione. È un peso della consapevolezza del mondo, una impossibilità di respirare con l’anima.
Certe cose sono sconvolgenti e inaccettabili alla comune coscienza. La comune coscienza è inadattabile alle atrocità. E ci sarà pure qualche ragione. Forse perché essa, in realtà, le vuole. La comune coscienza prima non ha accettato le atrocità naziste, e poi ha preferito dimenticarle.